X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

IL 16 dicembre è il lunedì nero per i pagamenti dei tributi: dalla maggiorazione Tarsu all’Imu e all’Iva mensile, si prevede un ingorgo amministrativo. E al danno che vede le città calabresi nei primi posti per entità dell’imposta (LEGGI) si aggiunge la beffa di una serie di disagi aggiuntivi, dovuti al fatto che in molte città non c’è stato il tempo di comunicare alle famiglie la scadenza della tassa su rifiuti e servizi, con quell’aliquota dello 0.30 destinato direttamente allo Stato. 

LA TARES MA SENZA IL BOLLETTINO – Proprio quest’ultimo aspetto ha creato confusione in tutta Italia. Sono milioni i contribuenti che non hanno ricevuto il bollettino che annuncia data limite e importo dell’imposta. In tutti i Comuni, però, anche dove si continueranno ad applicare la vecchia Tarsu, si dovrà pagare la maggiorazione da 30 centesimi al metro quadrato, che andranno direttamente nelle casse dello Stato, per un’entrata prevista da un miliardo di euro. La responsabilità della riscossione spetta però agli enti locali e per molti non c’è stato il tempo di inviare il bollettino per posta.

Secondo quanto reso noto dal Governo il 12 dicembre, nel caso in cui il Comune non abbia inviato il relativo bollettino in tempo utile per far rispettare ai contribuenti la scadenza del 16 dicembre, deve essere prevista una proroga al 16 gennaio 2014 (LEGGI). Non tutti, però, ne hanno preso atto. A Rende, ad esempio, il commissario ha disposto come scadenza il 31 dicembre. Stessa data è stata indicata a Crotone, dove tra l’altro è stata conservata la Tarsu. A Cosenza, dove i bollettini non sono arrivati, il Comune afferma di non aver ricevuto comunicazione della proroga, per cui la scadenza al momento resta il 16 dicembre. Stesso discorso vale per Lamezia Terme e per Vibo Valentia. In quest’ultimo caso, però l’assessore ai Tributi ha fatto sapere esplicitamente che non verrà aggiunta sovrattassa per i ritardi. In ogni caso, si prevede una giornata di fuoco agli uffici relazioni col pubblico dei Comuni.

L’IMU PER SECONDE CASE E LUSSO – Il lunedì nero vale anche per l’imposta municipale più dibattuta in Parlamento. Dalla rata Imu del 16 dicembre saranno esentate però le prime abitazioni, a meno che non appartengano alle categorie di lusso A1, A8 e A9.

LEGGI L’ESPERTO: ECCO CHI DEVE PAGARE 

terreni agricoli non posseduti da coltivatori diretti o da imprenditori agricoli professionali (IAP) iscritti nella previdenza agricola (la prima rata dell’Imu era stata abolita per tutti i terreni agricoli, anche se non posseduti da coltivatori diretti o IAP).

La seconda rata si paga il 16 dicembre anche per i terreni agricoli non posseduti da coltivatori diretti o da imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola e per i fabbricati rurali ad uso abitativo che non siano adibiti ad abitazione principale. Categorie, queste, che erano state esonerate dal pagamento della prima rata.

Per tutti gli altri, appuntamento al 16 gennaio nei Comuni – ed è il caso di quasi tutte le amministrazioni calabresi – nei quali l’aliquota è aumentata rispetto allo scorso anno.

LE SCADENZE PER LE IMPRESE – Ci sono poi tutte le imposte relative alle aziende: il 16 dicembre infatti è anche l’ultimo giorno per poter pagare l’iva mensile relativa al mese di novembre. Così come le ritenute sulle parcelle dei professionisti, ovvero il cosiddetto codice 1040 (definite dal Fisco ritenute alla fonte). Ci sono ancora altri F24 per il pagamento dei contributi dovuti sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti di competenza del precedente mese. 

Redazione web

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE