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CATANZARO – L’indagine sulla qualità della vita nei capoluoghi di provincia svolta ogni anno da Italia Oggi, “Rapporto Qualità della Vita in Italia 2013”, fa registrare segnali positivi per la situazione generale italiana ma rispetto al resto dello Stivale la Calabria si pone in netta controtendenza con tutte e cinque le province che fanno registrare un peggioramento rispetto allo scorso anno anche se Catanzaro si mantiene ancora fuori dal gruppo di coda. Anche l’ultima della classifica è una città calabrese: Crotone, che pecca, secondo l’analisi di ‘ItaliaOggì, nei servizi finanziari e scolastici, nel sistema salute, negli affari e nel lavoro. Barletta-Andria-Trani è la prima del gruppo delle province in difficoltà, ma tuttavia primeggia almeno in una sezione dell’indagine, quella del ‘disagio sociale’: è quella, infatti, in cui il disagio è meno avvertito, ed è l’unica provincia del Sud che riesce a portare a casa un ‘oro’.  

La Calabria va male anche nel tenore di vita dove mentre ai primi posti svettano Milano e diverse città della Lombardia, agli ultimi, dopo avellino che ha la maglia nera nella categoria, ci sono Salerno, Reggio Calabria, Messina, Caserta, Cosenza, Trapani, Vibo Valentia, Catania e Enna, ossia ben tre capoluoghi calabresi.

Sotto il profilo generale, salgono a 59 su 110, dalle 42 su 103 dello scorso anno, le province italiane in cui la qualità della vita è risultata buona o accettabile e si tratta del miglior dato degli ultimi cinque anni. Sul podio si ritrovano, come l’anno scorso, Trento e Bolzano, seguite da province come Aosta, Cuneo, Belluno e Siena, alcune delle quali autrici di un notevole balzo in avanti. Fra le migliori, confermando una tendenza già emersa negli anni precedenti, diverse province venete. Netto miglioramento della qualità della vita nel Centro Italia. Le realtà in cui la qualità della vita è risultata scarsa o insufficiente sono ben 51: quaranta di queste appartengono all’Italia meridionale o insulare, sette al Centro, tre al Nordovest e una al Nordest.  

Per quanto riguarda la classifica specifica sulla dimensione ‘Affari e Lavoro’, si conferma al vertice Bolzano. A seguire Belluno, Trento e Bologna. Cuneo, dopo tre piazzamenti al secondo posto per tre anni consecutivi, cede 15 posizioni. Interessante anche il quinto posto di Trieste e il nono di Varese.  La situazione sul versante produttivo è in miglioramento, mentre evidenzia difficoltà sul versante occupazionale. Ciò nonostante, nella presente edizione dell’indagine sono 32 le province ricomprese nelle posizioni di vertice, un dato prossimo a quello (34) registrato nel 2010 e in netta controtendenza rispetto alle 13 province inserite nel gruppo di testa nel 2011 e alle 16 censite lo scorso anno, segno che il sistema produttivo sta uscendo dalle secche della recessione.

Per quanto riguarda la classifica dei ‘Servizi finanziari’ è ancora una volta la provincia di Trento ad aggiudicarsi, per il terzo anno consecutivo, il primo posto. Seguono Siena, Rimini e Cuneo. Riguardo invece alla classifica ad hoc sul ‘Disagio sociale’, è la provincia di Barletta-Andria-Trani ad attestarsi al primo posto, a seguire Avellino, Caserta. La maglia nera del disagio sociale e personale va a Massa Carrara, che conferma i risultati negativi delle passate edizioni dell’indagine.

Passando invece alla classifica del ‘Tempo libero e turismò, in prima posizione c’è la provincia di Siena, seguita da Rimini, La Spezia, Aosta e Verbano-Cusio-Ossola. Il gruppo di coda comprende 29 province, contro le 25 censite lo scorso anno, e risulta popolata in prevalenza da province dell’Italia meridionale e insulare. 

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