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CATANZARO – Tra i vari dati che il Report Istat relativo al 2010 evidenzia vi sono quelli allarmanti inerenti gli interventi degli enti locali e in particolare dei comuni nel settore el sociale. In particolare, sono da evidenziare in primo luogo forti le discrepanze a livello territoriale tra il Centro-nord e il Mezzogiorno, «con alcune eccezioni significative ma anche con preoccupanti segnali di ulteriore inasprimento nei divari». Nel corso del 2010, infatti, le risorse impiegate dai Comuni in rapporto alla popolazione residente sono passate da un minimo di 26 euro in Calabria (contro i 31 euro del 2009) a un massimo di 304 euro nella Provincia Autonoma di Trento (contro 295). 

Al di sopra della media nazionale, sottolinea l’Istat, si collocano gran parte delle Regioni del Centro-Nord e la Sardegna, mentre il Sud presenta i livelli più bassi di spesa media pro-capite (53 euro), meno di un terzo rispetto a quella del Nord-est (161 euro). I comuni del Centro e del Sud concentrano maggiormente le risorse sugli interventi a favore della famiglia e per i minori (43,2 e 44,4% rispettivamente, contro il 39,6 della media nazionale) e destinano quote di spesa relativamente più ampie alle politiche di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale. 

Nelle regioni del Nord c’è una maggiore concentrazione di risorse verso gli anziani e, soprattutto nel Nord-est, verso i disabili. Andando ai dati calabresi, se si considerano le risorse impiegate per i servizi e gli interventi sociali in rapporto alla popolazione residente, il divario territoriale nel 2010 vede la Calabria passare da un rapporto di 1 a 9 volte rispetto a quella di Trento nel 2008 e nel 2009 ad un preoccupante rapporto di 1 a 12 nel corso del 2010 con un aumento del dislivello del 25%. Un dato che già in passato era stato evidenziato anche dalla Conferenza episcopale calabra che con la sua lettera “L’importanza della solidarietà”, ha denunciato lo stato dell’arte in Calabria dei servizi sociali, per i quali, i vescovi nel 2012, annunciavano che si spendevano complessivamente appena 24 euro per cittadino, quindi una cifra ancora inferiore rispetto a quella indicata dall’Istat nel suo report che fa riferimento all’anno 2010.

Francesco Ridolfi

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