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CATANZARO – Un bambino su tre a rischio povertà in Italia. E la Calabria è la seconda regione con il dato più inquietante, appena dietro la Sicilia. A lanciare l’allarme sono Save the Children e il Crc (Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che riunisce 82 ong) che hanno presentato il sesto rapporto del gruppo. Per quanto riguarda la nostra regione, le famiglie calabresi in povertà sono il 26,2 per cento, con un dato peggiore solo in Sicilia (“7,3%). Stando alle ultime rilevazioni effettuate in ambito europeo nel 2011 il 32,3% dei minori italiani (quasi uno su tre) è a rischio povertà, contro il 28,4% degli adulti e il 24,2% degli anziani. Complessivamente, sempre nel 2011, in Italia erano 2 milioni 782mila le famiglie in condizione di povertà relativa (l’11,1%), per un totale di 8 milioni 173mila individui poveri, il 13,6% dell’intera popolazione. 

La povertà, si legge nel dossier, continua a risultare più diffusa nel Sud Italia, tra le famiglie più ampie, in particolare con tre o più figli, soprattutto se minorenni. L’intensità della povertà, che misura di quanto in percentuale la spesa media delle famiglie povere sia al di sotto della soglia di povertà, nel 2011 è risultata pari al 21,1%, corrispondente a una spesa media di 797,50 euro mensili. Percentuale che al Mezzogiorno è pari al 22,3%, corrispondente a 785,94 euro mensili. Dai dati relativi all’ampiezza, alla tipologia familiare, al numero di figli minori presenti e alla residenza, risulta in condizione di povertà relativa il 28,5% delle famiglie con cinque o più componenti, che diventa il 45,2% fra quelle che risiedono nel Mezzogiorno. Analoghe conclusioni si possono trarre dalla lettura dei dati sulla povertà assoluta, secondo cui sono 723mila i minori poveri. Povertà minorile che, osservano le Ong, risulta ancor più elevata se il capo famiglia ha un basso tasso di istruzione.
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