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LA crisi ha cancellato l’Italia dalla cartina europea della competitività e la Calabria risulta in coda alla graduatoria delle regioni stilata dall’Unione europea. Anche la Lombardia, fino a tre anni fa tra le prime cento regioni europee, è uscita dalla classifica e si trova ora al posto numero 128 e su base nazionale la Penisola è solo al 18 posto dietro Cipro e Portogallo. 

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La classifica tiene conto di diversi fattori: istituzioni, stabilità macroeconomica, infrastrutture, sanità e istruzione di base. Nessuna delle regioni italiane è stata ‘promossa a pieni votì in almeno uno di questi capitoli. Scorrendo l’elenco si trovano tutte nella parte bassa della lista. E la Calabria, in particolare, è penultima tra le italiane, davanti solo alla Sicilia, al 233esimo posto su 262 regioni europee considerate, subito dietro alla Puglia e poco distante dalla Basilicata. 

Hanno ottenuto indici peggiori della Calabria solo alcune regioni della Spagna, della Romania, della Bulgaria e della Grecia. Ma diverse zone elleniche travolte dalla crisi sono comunque davanti e anche l’est europeo ha ormai bruciato la punta della penisola italiana dove la tendenza, tra l’altro, è in picchiata: dal 2010 il ranking calabrese è precipitata di 19 posizioni.

Redazione web

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