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CATANZARO – L’Italia è la Patria delle produzioni certificate. Sapori senza eguali, capaci di conquistare i marchi di eccellenza di Denominazione di origine protetta o di Indicazioni geografiche protette. Con le ultime certificazioni registrate dall’Istat sono 255 i prodotti che hanno conquistato uno dei due marchi a livello nazionale. Un numero importante, che conferma l’Italia al comando della classifica europea. 

La Calabria incide su questo primato con 14 certificazioni, quattro delle quali Igp. Pochi, forse, considerate le tante realtà di successo. Si tratta di produzioni in gran parte note, che hanno conquistato anche importanti fette di mercato. Soprattutto insaccati e prodotti della terra che hanno tipicizzato la realtà regionale. A partire dall’olio extravergine dell’alto crotonese, Dop sin dal 2003; per passare al bergamotto di Reggio Calabria, anch’esso Dop ma dal 2001. Nell’elenco ufficiale del Ministero delle Politiche agricole, aggiornato al 12 settembre scorso, risultano anche il caciocavallo Silano (Dop con provvedimenti del 1996 e del 2003), il capocollo di Calabria (Dop dal 1998), i fichi di Cosenza (Dop dal 2011), l’olio extravergine di Lamezia (dal 1999), la liquirizia di Calabria (dal 2011). Seguono altri Dop calabresi: la pancetta, la salsiccia e la soppressata (tutti dal 1998). Quattro, invece, i marchi di Indicazione geografica protetta: la patata silana (riconosciuta con provvedimenti del 2010), il limone di Rocca Imperiale (nel 2012), la cipolla rossa di Tropea (nel 2008 e 2013), le clementine di Calabria (nel 1997). 
Produzioni di nicchia, dunque, che non sempre sono riuscite, però, ad ampliare il loro mercato in maniera esponenziale, come invece hanno saputo fare altri marchi importanti di varie regioni italiane. Anche per questo è nata la rete di aziende “Eccellenze di Calabria”. Si tratta di una intesa siglata tra l’Accademia delle tradizioni enogastronomiche di Calabria e la società cooperativa Abracalabria. La rete delle “Eccellenze di Calabria” ha coinvolto una decina di aziende già presenti sul mercato, alcune delle quali con una storia quasi secolare alle spalle. Un primo tentativo per promuovere tante eccellenze. Perché oltre ai prodotti già riconosciuti, ve ne sono tanti altri che potrebbero ambire ad un riconoscimento ufficiale. A partire dalle produzioni da forno che hanno già mosso i primi passi nell’elite del mercato locale, nazionale e mondiale. Un’occasione di sviluppo, ma anche di promozione del territorio, che potrebbe aiutare a smuovere un’economia stagnante ed in continua recessione.
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