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CROTONE –  La guerra tra Sibari e Crotone occupa un posto di rilievo negli annali storici. Adesso, la battaglia, che in passato si svolse a terra,  si è estesa in aria, e riguarda  la possibilità, recentemente rilanciata dall’assessore regionale Fedele, della costruzione di un altro aeroporto a Sibari, che  significherebbe la chiusura certa per quella di Crotone. 

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SCOPELLITI E IL RILANCIO DI CROTONE – La storia, o meglio, la cronaca dei giorni nostri, narra che il 3 settembre  scorso  il governatore Giuseppe Scopelliti, a Crotone, aveva  annunciato ad una folta  platea  al Lido degli scogli:  «Noi crediamo fortemente nell’aeroporto di Crotone e ci stiamo investendo sulla  struttura, diversi milioni di euro. Tanto è vero che, oltre ai soldi per la ristrutturazione dell’aerostazione, la Regione ha emanato un bando, che si è aggiudicato Ryanair: se, poi, la compagnia aerea irlandese non potrà venire per altri fattori, non sarà certo per colpa  nostra». E poi aggiungeva: «Il problema dell’aeroporto di Crotone è che con il solo bacino della sua provincia, non ce la fa a mantenere la struttura. Così, dobbiamo pensare di attrarre passeggeri da altre aree vicine. Magari riprendendo l’ipotesi di una metropolitana leggera che colleghi con la Sibaritide».

L’EX SINDACO DI CASSANO SPINGE DA REGGIO – Sono passati appena 20 giorni e, la quarta Commissione consiliare, “Urbanistica, assetto del territorio, protezione dell’Ambiente”, presieduta dal consigliere Gianluca Gallo (ex sindaco di Cassano, comune nel quale rientra il territorio di Sibari, ndr),  ha avviato l’esame di merito delle Linee guida del Piano regionale dei Trasporti presentate oggi dall’assessore Luigi Fedele con il supporto tecnico del dirigente del settore, ingegnere Giuseppe Pavone. E cosa mai prevederà detto Piano? E’ presto detto: l’esatto contrario di ciò che Scopelliti aveva annunciato nell’ambito della manifestazione 100 piazze del Pdl. «E’ vitale – si legge infatti in una nota della stessa commissione consiliare – realizzare un asse di collegamento sulla direttrice Paola-Sibari; nel quadro del potenziamento delle strutture aeroportuali calabresi, si pone con forza la realizzazione di un aeroporto nella sibaritide, infrastruttura di sostegno a qualsiasi  ipotesi di sviluppo turistico ed imprenditoriale». Come dire, supposte per buone le premesse del governatore relative alla ristrettezza del bacino d’utenza del S. Anna, piazzare un’altra infrastruttura simile solo a qualche decina di chilometri di distanza, darebbe il colpo di grazia allo scalo pitagorico, che già di per se, a causa della persistente mancanza di voli e difficoltà societarie, non gode già certo di buona salute. Più che legittimo, così, che qualche amministratore locale, in primis il sindaco di Cutro, Salvatore Migale (per altro, anche socio dell’aeroporto) avanzi il sospetto che ci sia «un vero e proprio piano orchestrato a tavolino per far chiudere lo scalo del S. Anna». 

LA METRO PER COLLEGARE CON IL SANT’ANNA – E che la proposta di un altro scalo a Sibari  sia irricevibile per il territorio di Crotone, lo dimostra la ferma presa di posizione  del consigliere regionale, Salvatore Pacenza, finora tra i più ligi ed assidui ad avallare l’operato della giunta Scopelliti. Per Pacenza il «no all’aeroporto della Sibaritide non è per campanilismo, ma per buon sens». Parole che trovano conferma in quelle dell’assessore regionale Alfonso Dattolo,  che propone, invece di un nuovo scalo «la realizzazione di un’area vasta tra Crotone e Sibari che, tra le altre cose, è tra le più omogenee e quelle che hanno maggiore potenzialità all’interno del territorio regionale». Dattolo propone, ad esempio, di sfruttare le opportunità dei fondi europei per creare  una migliore rete di trasporti all’interno di un bacino che potrebbe arrivare, comprendendo anche San Giovanni in Fiore, i 400 mila abitanti. Anche sul fronte dell’opposizione, la musica non cambia.  De Masi sottolinea come, lo stesso Piano  «annette allo scalo di S. Anna potenzialità di sviluppo relative, tra l’altro, alla acquisizione dell’utenza della sibaritide». Rilancia, infine, «la valorizzazione immediata della mia personale proposta, approvata all’unanimità nella commissione del 01 aprile 2011, di finanziamento del progetto dell’ormai fatidica, metropolitana leggera”.  La Commissione ha fissato per il prossimo venerdì 27 settembre, entro le 13, la presentazione delle eventuali osservazioni da parte dei commissari. 

CONFINDUSTRA: CONCENTRARE GLI SFORZI – 

“Mi chiedo perché, anziché investire tempo ed energie e disperdere risorse nella
realizzazione  di  un  nuovo  aeroporto,  non  si  concentrino  sforzi  progettuali  e
finanziari  importanti per implementare lungo la fascia ionica  i collegamenti  da e
per l’aeroporto di Crotone, attraverso  servizi navetta,  su gomma o su rotaia. In
un contesto di risorse pubbliche contingentate, quale futuro può avere un nuovo
aeroporto in Calabria se le infrastrutture che già abbiamo sono in difficoltà ed
hanno bisogno di essere sostenute? Ed ancora: se si volasse dall’Aeroporto di
Crotone si parlerebbe ancora dello scalo di Sibari  ”, conclude Lucente.

Interviene a difendere lo scalo esistente anche Confindustria Crotone: «Mi chiedo – afferma il presidente Lucente – perché, anziché investire tempo ed energie e disperdere risorse nella realizzazione  di  un  nuovo  aeroporto,  non  si  concentrino  sforzi  progettuali  e finanziari  importanti per implementare lungo la fascia ionica  i collegamenti  da e per l’aeroporto di Crotone, attraverso  servizi navetta,  su gomma o su rotaia. In un contesto di risorse pubbliche contingentate, quale futuro può avere un nuovo aeroporto in Calabria se le infrastrutture che già abbiamo sono in difficoltà ed hanno bisogno di essere sostenute? Ed ancora: se si volasse dall’Aeroporto di Crotone si parlerebbe ancora dello scalo di Sibari».

 

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