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SECONDO i sindacati quella di domani potrebbe essere una giornata di fuoco: gli oltre 5.000 lavoratori socialmente utili e di pubblica utilita e tutti i precari del bacino storico istituzionalizzato calabrese, sono chiamati alla mobilitazione regionale ad oltranza, «per rivendicare – spiega un documento dei sindacati di categoria – una soluzione ad una vertenza che ha ormai raggiunto i caratteri di emergenza sociale». 

La mobilitazione si articolerà su base comunale e provinciale, con presidio presso i Comuni e gli enti nei quali i precari sono impiegati. Ovviamente saranno bloccati tutti i servizi. I rappresentanti dei lavoratori annunciano però che sarà solo l’inizio e paventano «un crescendo di iniziative di protesta, anche eclatanti», per le prossime settimane, fino a quando il Consiglio Regionale approverà la variazione di bilancio. 

Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uil Temp chiedono che venga convocata «senza ulteriori tentennamenti e rinvii» la seduta a Palazzo Campanella: «Finora come sindacati confederali – è scritto in una nota – abbiamo dimostrato grande responsabilità nella gestione della vertenza, evitando che si potessero innescare strumentalizzazioni e pericolose degenerazioni, ma con uguale determinazione siamo fermi nel ribadire che la misura è ormai colma e che ci aspettiamo azioni concrete e risolutive dalla Regione». 

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