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LAMEZIA TERME – Anche la Calabria è scesa in piazza per manifestare sotto le bandiere di Cgil, Cisl e Uil per la modifica della legge di stabilità, il lavoro ed il diritto allo studio. E stamani, così come avvenuto in altre diciannove città in tutta Italia, a Lamezia circa duemila persone hanno sfilato in corteo, partendo da piazza della Repubblica, per le principali vie cittadine per giungere fino a corso Nicotera dove è stato allestito il palco da dove Michele Gravano (Cgil), Roberto Castagna (Uil) e Luigi Sbarra (Cisl) hanno spiegato le ragioni della mobilitazione che ha visto insieme la Triplice. 

“La Calabria – ha detto Gravano – aspetta delle risposte ed oggi chiediamo che vengano prese decisioni forti per dare a tutti la possibilità di poter continuare a vivere. Vogliamo che da questa piazza la politica ascolti e sappia battersi. C’è bisogno di una seria politica per il Sud e chiediamo più investimenti”. “Noi – gli ha fatto eco Castagna – non facciamo sconti a nessuno. Mentre un tempo esisteva il lavoro ed i problemi del non lavoro, oggi esiste il precariato ed i problemi del non lavoro. Ma noi non vogliamo soccombere”. 
Quindi un riferimento alla situazione di Lsu e Lpu che “sono indispensabili ma sono trattati come poveri cristi con un minimo di sussidio. Ecco perchè quello che è avvenuto al Senato non deve accadere anche alla Camera”. 
Una sollecitazione a “mettere al centro il lavoro ed il benessere sociale”, infine, è giunta da Sbarra, secondo il quale c’è bisogno di una “Europa politica meno succube dei governi e più attenta ai problemi della gente e noi – ha aggiunto – rivendichiamo ad esercitare la nostra pressione sociale sui governi nazionale, regionali e locali. Non ci piace un governo forte con i deboli e debole con i forti”.
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