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COSENZA – La vicenda della Camera di Commercio di Cosenza finisce per la seconda volta in Parlamento per iniziativa dei parlamentari del Movimento 5 Stelle. Dopo il caso della Banca di Garanzia con il ministro che nella risposta ne ha decreto la “morte”, ora finisce la procedure di rinnovo della Camera di Commercia. Il senatore Francesco Molinaro e i colleghi Bottici, Pepe, Vacciano, Castaldi, Girotto, Petrocelli, Santangelo, Cioffi hanno chiesto al ministro dello Sviluppo Economico dell’Economia e della finanza, quali organi di vigilanza, quali iniziative intendono prendere per «impedire che l’elevata situazione di conflittualita esposta, a giudizio degli interroganti apparentemente inconciliabile, pregiudichi la piena e serena operativita dell’autonomia tecnica di un ente cosi importante e decisivo quale punto di riferimento costituito per l’economia locale.» Al senatore cosentino «non intereressa chi ha torno o ragione», ma la controversia va risolta. Nell’interrogazione viene ricostruita tutta la vicenda della Camera a partire dal 5 febbraio 2013 fino al decreto di Scopelliti che ha convocato l’assemblea per il 30 marzo.
Nellinterrogazione si ricorda che nel previsto termine perentorio del 18 marzo 2013 è stata consegnata alla Camera di commercio tutta la documentazione necessaria che, venerdì 5 aprile 2013, disponeva i controlli sul 5 per cento delle posizioni, come previsto dal regolamento: in base a tali controlli, le associazioni avrebbero dovuto produrre, entro 10 giorni, una serie di documentazioni comprovanti l’effettiva adesione delle imprese ed il pagamento delle quote associative; con successiva comunicazione del 10 aprile 2013 la Camera di commercio ha comunicato che dalle verifiche disposte sugli elenchi trasmessi era emerso che molte delle imprese indicate risultavano associate a più organizzazioni, di conseguenza chiedeva di produrre idonea documentazione atta a dimostrare l’effettiva adesione ed il relativo pagamento delle stesse imprese entro e non oltre il 16 aprile; tra la prima e la seconda tornata di controlli è stato richiesto di effettuare produzioni documentali relative a migliaia di posizioni in un arco temporale strettamente ridotto (dal 5 al 16 di aprile), vedendo le associazioni subire maggiori controlli rispetto a quelli previsti per legge ed in un arco temporale inferiore; in seguito all’accesso agli atti effettuato da tutte quelle associazioni che ne avevano fatto richiesta, Confesercenti e Confartigianato hanno accusato la Confcommercio, la Coldiretti, la CNA e la Casartigiani, sostenendo di aver individuato imprese loro associate che non avevano mai aderito a nessuna delle predette organizzazioni, chiedendo pertanto l’esclusione dal procedimento delle stesse organizzazioni; in seguito a tali accuse il presidente Gaglioti, candidato nuovamente alla presidenza della Camera di commercio, interveniva nella vicenda chiedendo un parere legale, poi inviato alla commissione per il rinnovo della Camera di commercio, in base al quale si invitava ad operare un ulteriore controllo della documentazione prodotta; il 29 aprile, il segretario generale della Camera di commercio ha provveduto alla trasmissione dei dati al presidente della Giunta regionale, ritenendo di aver eseguito tutti i controlli richiesti dalla legge e dal regolamento, nella contrarietà di Confesercenti, Confartigianato e Confindustria, le quali, unitamente al presidente Gaglioti, hanno invitato il segretario generale della Camera di commercio di Cosenza a segnalare presunte irregolarità alla Procura della Repubblica.
Il presidente Gaglioti prima e la Giunta poi hanno chiesto al segretario generale di procedere all’esercizio dell’autotutela, ritirando la documentazione inviata alla Regione, richiesta respinta dal segretario medesimo, nella convinzione della correttezza dello svolgimento del procedimento nel rispetto della normativa e ha rassegnato le dimissioni; Confesercenti, Confindustria e Confartigianato hanno proposto ricorso al TAR Calabria contro il provvedimento di trasmissione dei dati da parte del segretario generale, poi ritirato in occasione della prima udienza; con decreto del 17 giugno 2013 il presidente della Giunta regionale, dando seguito alla procedura, ha attribuito la maggioranza dei seggi (14) del consiglio camerale all’apparentamento di Confcommercio, Coldiretti, CNA, Casartigiani, FIT, Confapi, Claai e Uimec, contro quelli (9) attribuiti alle organizzazioni dell’altro gruppo costituito dalle associazioni Confesercenti, Confindustria e Confartigianato che hanno presentato un ricorso contro la Regione Calabria chiedendo la sospensiva del procedimento; con ordinanza del 13 settembre 2013 il TAR si e pronunciato sul ricorso disponendo la reiterazione dell’istruttoria volta all’accertamento del grado di rappresentativita delle varie organizzazioni, affidata al segretario generale, e fissando a maggio 2014 la trattazione di merito; in regime di prorogatio gli organi della Camera di commercio, ormai scaduti e non rinnovati, hanno continuato ad assumere decisioni, procedendo anche ad approvare la programmazione per il prossimo triennio, ignorando la richiesta dell’apparentamento di Confcommercio, Coldiretti, CNA, Casartigiani e Confapi diretta a ricondurre la programmazione in un quadro di collaborazione con tutte le organizzazioni provinciali, vista l’obiettiva mancanza di autorevolezza derivante dalla rappresentativita degli organi di governo.
Il 20 dicembre 2013, con determina dirigenziale n. 533, il segretario della Camera di commercio ha concluso la fase di controllo riguardante la totalità delle posizioni presentate dalle singole associazioni e ha proceduto all’invio delle relative risultanze (trasmesse anche alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Cosenza) alla Regione Calabria, confermando l’originaria attribuzione della rappresentativita con le maggioranze già rilevate; il 23 dicembre 2013 la Regione Calabria ha emanato un decreto di commissariamento dell’ente con contestuale designazione di Giuseppe Gaglioti (presidente uscente nonche attuale candidato alla presidenza dell’apparentamento di Confindustria, Confesercenti, Confagricoltura, Cia e Confartigianato) a commissario straordinario, provvedimento poi ritirato il 13 gennaio e il 22 gennaio il presidente della Giunta regionale confermava il decreto del 17 giugno 2013 e il 5 febbraio ha nominato commissario il dg del Dipartimento.

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