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BRUXELLES, 20 FEB – Una ‘strettà per evitare che il denaro pubblico sia speso per aeroporti doppione, sotto utilizzati o a vantaggio di compagnie aeree specifiche, a danno della concorrenza sul trasporto aereo. Questo l’obiettivo delle nuove linee guida adottate dalla Commissione Ue, che entreranno in vigore una volta tradotte in tutte le lingue ufficiali dell’Ue e pubblicate sulla sua Gazzetta ufficiale, verosimilmente verso fine marzo. Queste avranno valore retroattivo e saranno utilizzate da Bruxelles per chiudere nei prossimi mesi 28 casi di aiuti di stato ancora pendenti, di cui 16 coinvolgono Ryanair e di cui due riguardano l’Italia, con l’aeroporto dello Stretto di Reggio Calabria e quello di Alghero e delle altre strutture sarde. “Non possiamo dire quale sarà l’impatto, le indagini sono in corso, ma spero di chiudere nei prossimi mesi e comunque entro la fine del mio mandato”, ha affermato il commissario Ue alla concorrenza Joaquin Almunia in riferimento ai casi aperti, di cui molti da tempo. (ANSA).
(ANSA) – BRUXELLES, 20 FEB – Il dossier è stato trasferito dalla direzione generale trasporti della Commissione Ue a quella della concorrenza nel 2010, e questa, ha ricordato Almunia, “ha dovuto ricominciare da zero”, preparando anche nuove regole per adattarle all’evoluzione del mercato del trasporto aereo. Le attuali, che stanno per essere ‘pensionatè, risalgono ancora al 2005. Le nuove norme consentono aiuti di stato per le infrastrutture degli aeroporti in base a valutazioni sulla presenza o meno di altri mezzi di trasporto nella zona (per esempio treni ad alta velocità, altri scali), sull’accessibilità di una regione, la dimensione dell’aerostazione (privilegiando i piccoli sui grandi), e l’equilibrio tra investimenti pubblici e privati. Gli aiuti al funzionamento degli aeroporti regionali, invece, verranno stabiliti in base al numero di passeggeri: per quelli con meno di 3 milioni, ci sarà un periodo di transizione di 10 anni per permettere l’aggiustamento del modello di business in modo che al suo termine possano essere finanziariamente autonomi. Per quelli con meno di 700mila passeggeri, invece, ci sarà un regime speciale con più aiuti consentiti e un riesame della situazione tra 5 anni. Per quanto riguarda invece gli aiuti pubblici alle compagnie aeree per avviare nuove rotte, questi saranno permessi ma solo per un periodo limitato di tempo. Il commissario Almunia ha quindi invitato gli stati membri a notificare a Bruxelles schemi nazionali che attuino queste nuove regole, in modo da evitare in futuro alla Commissione l’analisi di ogni singolo caso. Questa però continuerà a monitorare il rispetto delle linee guida e potrà svolgere indagini ex-post in caso di sospetta violazione. (ANSA).

DA Bruxelles arriva una “stretta” per evitare che il denaro pubblico sia speso per aeroporti doppione, sotto utilizzati o a vantaggio di compagnie aeree specifiche, a danno della concorrenza sul trasporto aereo. Questo l’obiettivo delle nuove linee guida adottate dalla Commissione Ue, che entreranno in vigore una volta tradotte in tutte le lingue ufficiali dell’Ue e pubblicate sulla sua Gazzetta ufficiale, verosimilmente verso fine marzo. Avranno però valore retroattivo e saranno utilizzate da Bruxelles per chiudere nei prossimi mesi 28 casi di aiuti di stato ancora pendenti, di cui 16 coinvolgono Ryanair e di cui due riguardano l’Italia, con l’aeroporto dello Stretto di Reggio Calabria e quello di Alghero e delle altre strutture sarde. «Non possiamo dire quale sarà l’impatto, le indagini sono in corso, ma spero di chiudere nei prossimi mesi e comunque entro la fine del mio mandato», ha affermato il commissario Ue alla concorrenza Joaquin Almunia in riferimento ai casi aperti, di cui molti da tempo. 

Il dossier è stato trasferito dalla direzione generale trasporti della Commissione Ue a quella della concorrenza nel 2010, e questa, ha ricordato Almunia, «ha dovuto ricominciare da zero», preparando anche nuove regole per adattarle all’evoluzione del mercato del trasporto aereo. Le attuali, che stanno per essere “pensionate”, risalgono ancora al 2005. Le nuove norme consentono aiuti di stato per le infrastrutture degli aeroporti in base a valutazioni sulla presenza o meno di altri mezzi di trasporto nella zona (per esempio treni ad alta velocità, altri scali), sull’accessibilità di una regione, la dimensione dell’aerostazione (privilegiando i piccoli sui grandi), e l’equilibrio tra investimenti pubblici e privati. 

LE NUOVE LINEE GUIDA – Gli aiuti al funzionamento degli aeroporti regionali, invece, verranno stabiliti in base al numero di passeggeri: per quelli con meno di 3 milioni, ci sarà un periodo di transizione di 10 anni per permettere l’aggiustamento del modello di business in modo che al suo termine possano essere finanziariamente autonomi. Per quelli con meno di 700mila passeggeri, invece, ci sarà un regime speciale con più aiuti consentiti e un riesame della situazione tra 5 anni. Per quanto riguarda invece gli aiuti pubblici alle compagnie aeree per avviare nuove rotte, questi saranno permessi ma solo per un periodo limitato di tempo. Il commissario Almunia ha quindi invitato gli stati membri a notificare a Bruxelles schemi nazionali che attuino queste nuove regole, in modo da evitare in futuro alla Commissione l’analisi di ogni singolo caso. Questa però continuerà a monitorare il rispetto delle linee guida e potrà svolgere indagini ex-post in caso di sospetta violazione.

IL CASO REGGIO CALABRIA – L’indagine sull’aeroporto di Reggio Calabria è stata aperta nel luglio 2010, dopo che la Regione Calabria aveva notificato alla Commissione, nell’ottobre 2008, l’intenzione di concedere aiuti, a copertura delle perdite finanziarie, a favore di Sogas, l’impresa che gestisce l’Aeroporto dello Stretto. L’indagine è stata aperta ”poiché la Commissione nutre dubbi in merito al fatto che il contributo statale sia stato realizzato prima che la Commissione potesse prendere posizione in merito alla sua compatibilità con il mercato interno, e poiché la Commissione, nel corso dell’esame preliminare, ha constatato l’esistenza di altre misure di sostegno a favore dello stesso beneficiario che sembrano costituire aiuti di Stato già concessi, la misura è stata dunque registrata come aiuto non notificat”.o

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