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BRUXELLES – La Commissione europea ha autorizzato la concessione di capitale pubblico italiano all’aeroporto dello Stretto, in Calabria. I finanziamenti pubblici, secondo l’esecutivo Ue, sono conformi alle norme comunitarie in materia di aiuti di Stato. In particolare, la Commissione ha concluso che le misure hanno migliorato la connettività in Calabria, in linea con gli obiettivi dell’Unione europea in materia di trasporti, “senza falsare indebitamente la concorrenza nel mercato unico”. 

Nel 2010 la Commissione ha avviato un’indagine approfondita per valutare se i conferimenti di capitale effettuati dagli azionisti pubblici di Sogas, il gestore dell’aeroporto dello Stretto, nel 2005, 2006 e 2007 fossero conformi alle norme in materia di aiuti di Stato. 

La “stretta” di Bruxelles era stata decisa nel febbraio scorso e ha valore retroattivo (LEGGI). L’obiettivo è evitare che il denaro pubblico sia speso per aeroporti doppione, sotto utilizzati o a vantaggio di compagnie aeree specifiche, a danno della concorrenza sul trasporto aereo. L’indagine sull’aeroporto di Reggio Calabria è stata aperta nel luglio 2010, dopo che la Regione Calabria aveva notificato alla Commissione, nell’ottobre 2008, l’intenzione di concedere aiuti, a copertura delle perdite finanziarie, a favore di Sogas, l’impresa che gestisce l’Aeroporto dello Stretto. L’indagine è stata aperta ”poiché la Commissione nutre dubbi in merito al fatto che il contributo statale sia stato realizzato prima che la Commissione potesse prendere posizione in merito alla sua compatibilità con il mercato interno, e poiché la Commissione, nel corso dell’esame preliminare, ha constatato l’esistenza di altre misure di sostegno a favore dello stesso beneficiario che sembrano costituire aiuti di Stato già concessi, la misura è stata dunque registrata come aiuto non notificato”.

L’indagine della Commissione, però, ha dimostrato che i finanziamenti accordati a favore della società hanno contribuito “allo sviluppo di infrastrutture di trasporto aereo sicure ed efficienti in Calabria, ove la scarsa accessibilità e l’insufficiente offerta di mobilità per le merci costituiscono altrettante criticità per la regione”.

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