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COSENZA – Avrebbe riscosso l’adesione della quasi totalità dei lavoratori della sede Rai della calabria chiamati oggi allo sciopero la protesta indetta dalla Slc-Cgil. A renderlo noto è lo stesso sindacato. «Il ridimensionamento delle sedi regionali e il taglio di 150 milioni ai danni della Rai, rappresenta una vera entrata a gamba tesa su azienda e lavoratori«» dice il delegato Slc-Cgil, Emanuele Franzese per evidenziare le motivazioni che hanno condotto allo sciopero nazionale in corso di svolgimento anche in Calabria, davanti lala sede Rai di Cosenza, in viale Marconi. Per Franzese «è a rischio il servizio pubblico regionale».

Gli fa eco Daniele Carchidi, segretario generale del Slc-Calabria: «Allo sciopero nazionale odierno, – dice – per quel che concerne la sede regionale della Calabria, hanno aderito la quasi totalità dei lavoratoti addetti ai servizi tecnici – operativi. La grande adesione frutto del lavoro prezioso svolto da Rsu calabresi di Rai e Raiway, a difesa della più grande azienda culturale d’Italia». La Slc-Cgil Calabria auspica che «dopo questo imponente segnale lanciato dai lavoratori il governo faccia marcia indietro, non disperdendo il patrimoni di Raiway e lasciando inalterati i livelli occupazionali – conclude Carchidi-. Abbiamo avuto anche il sostegno dei giornalisti, ma dispiace che altre organizzazioni sindacali si siano ritirate in piena corsa. Noi, intanto, continuiamo a scandire lo slogan coniato per l’occasione: “Per non spegnere il servizio pubblico, accendiamo le piazze”».

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