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CATANZARO – A causa della crisi, negli ultimi tre anni, sono 30 mila in più le persone assistite in Calabria dal Banco Alimentare. E ora i viveri non bastano più. Tanto che è necessario indire per la prima volta una colletta extra. Si tratta di una giornata aggiuntiva fissata per il 14 giugno, nella quale, come nelle altre occasioni che finora avvenivano con cadenza annuale, sarà possibile fare la spesa per i bisognosi.

Nel 2013 sono stati distribuiti 3.955 tonnellate di prodotti per un valore di 12 milioni di euro. Con il Banco Alimentare Calabrese sono convenzionate 702 realtà socio-assistenziali che si prendono cura di 132 mila persone e al Banco Alimentare offrono il loro contributo decine di volontari che anche sabato prenderanno parte alla raccolta straordinaria.

«Che siamo in piena emergenza alimentare in Italia – è scritto in una nota del Banco Alimentare della Calabria – lo si capisce dal numero di poveri in aumento (adesso toccano quota 4 milioni) e dal grido di allarme lanciato in questi mesi dal Banco Alimentare. Magazzini vuoti in tante parti d’Italia, in Calabria le scorte sono esaurite; i magazzini della sede regionale di Montalto Uffugo sono ormai vuoti, così come lo sono i depositi delle sedi provinciali dislocate su tutto il territorio regionale».
«Per il mese di maggio, infatti, la distribuzione di viveri – prosegue la nota – è stata sospesa. Per farvi fronte sabato prossimo, 14 giugno, è stata promossa dalla Fondazione Banco Alimentare, per la prima volta in Italia, una giornata di raccolta alimentare straordinaria per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla grave situazione di difficoltà e per cercare di mobilitare enti, istituzioni, centri della grande distribuzione e quant’altro. Per fronteggiare l’emergenza povertà è stato creato a livello nazionale un gruppo che si chiama «Insieme per l’aiuto alimentare» di cui fanno parte otto grandi realtà italiane tra cui la rete dei Banchi Alimentari, la Comunità di Sant’Egidio, la società di San Vincenzo De Paoli, la Caritas ecc. L’obiettivo è quello di sollecitare il governo nazionale a presentare al più presto all’Unione Europea un nuovo piano di aiuti operativo. Il vecchio piano, adottato per circa trent’anni di seguito, fino al 2013, è stato ormai accantonato dall’Ue che ha chiesto agli Stati membri di presentarne uno nuovo, per cui sono stati anche assegnati i fondi. Cosa già fatta da alcuni stati membri tra cui: la Francia, la Spagna ecc. in cui il Fead così si chiama adesso il nuovo fondo europeo per gli aiuti agli indigenti, è diventato già operativo, l’Italia, invece, è in grave ritardo». 

«Questa è la ragione – conclude la nota – per cui da gennaio 2014 in Italia non sta arrivando più alcun aiuto. In una regione come la Calabria, dove la crisi sta facendo sentire i suoi effetti in maniera pesante sul piano economico e sociale, questa situazione ha generato uno stato di grave disagio, di vera emergenza».

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