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CATANZARO – Il Comune italiano meno spendaccione è Lamezia Terme. Il risultato emerge dai dati diffusi dalla nuova Banca dati OpenCivitas elaborata su dati del 2010 dal ministero dell’Economia e delle finanze per valutare il fabbisogno standard per abitante. Un parametro calcolato tenendo conto dei servizi offerti, delle caratteristiche territoriali e degli aspetti sociali, economici e demografici della popolazione residente, oltre che della spesa storica effettiva realizzata.

Secondo questi dati, dunque, Lamezia Terme spende 429 euro a cittadino, a fronte di una spesa considerata necessaria di 607 euro (+41%). I dati diffusi premiano, anche se in tono minore, anche altri comuni calabresi. Come Catanzaro che registra una spesa di 557 euro contro un fabbisogno standard calcolato a 632 euro. Va bene anche a Reggio Calabria, con una spesa di 559 euro contro i 671 necessari, e Crotone, 495 euro di spesa per abitante contro i 575 di fabbisogno standard. Resta da registrare, comunque, un errore lampante nelle tabelle diffuse dal Ministero: secondo quanto riportato, infatti, il capoluogo calabrese è Reggio e non Catanzaro, al punto che è la città dello Stretto a risultare nell’elenco dei comuni capoluogo di regione.

Lamezia incassa, dunque, un risultato di prestigio, nonostante i suoi conti pubblici siano al limite del baratro per il rischio del dissesto finanziario. Resta solo una perplessità, non calcolata nella rigida regola dei numeri: quanto questi parametri possano poi trasformarsi anche in qualità dei servizi e in vivibilità della propria terra.

Nei dati generali, è il Comune di Perugia il più inutilmente spendaccione, dal momento che spende per ogni suo abitante 1.057 euro, mentre in realtà potrebbe impiegarne solo 734.

Grazie a questa speciale classifica sarà possibile, evidenziano dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, assegnare anche in maniera più equa le risorse statali, superando anomalie come quelle evidenziate nelle regioni del Sud: da un lato risultano spendere più dello standard nel settore dei servizi generali di amministrazione e controllo e, dall’altro, risultano spendere meno dello standard nel settore dei servizi sociali. 

I fabbisogni standard «servono per una operazione di efficientamento della spesa», ha precisato il commissario alla spending review Carlo Cottarelli, sottolineando che già si sta lavorando per implementare la banca dati con quelli del 2011 e del 2012. 

«La notizia è per noi e per la nostra amministrazione motivo di riflessione positiva». E’ quanto ha dichiarato il sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza. «E’ del tutto evidente che in questi anni a Lamezia non ci sono stati né sprechi, né gestioni allegre della spesa».

 

 

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