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REGGIO CALABRIA – Il torrone di Bagnara è diventato un marchio Igp, ossia indicazione geografica protetta, con tanto di rilascio del certificato dall’Unione europea, è il primo torrone che riceve il riconoscimento geografico di qualità. Il progetto per ottenere l’Igp è stato avviato nel 2004 con la costituzione, nella cittadina tirrenica del reggino, dell’Associazione tra i produttori di torrone. Nel novembre del 2012, quindi, si è svolta la pubblica audizione alla quale hanno fatto seguito la tutela provvisoria del prodotto (con un decreto del dicembre 2013) e la conclusione dell’iter amministrativo per l’apposizione del bollino Igp. Adesso è giunta la definitiva approvazione con la concessione del marchio di qualità.

 
Inizialmente gli artigiani e le imprese produttrici del torrone avevano chiesto la tutela per tre differenti tipologie: martiniana, torrefatto glassato e bianco glassato, ma il Ministero ha precisato che il prodotto deve essere unico e non plurimo così è stata predisposta una nuova richiesta proponendo un prodotto unico declinabile in due varianti, martiniana e torrefatto
 
Il risultato è stato festeggiato nella Camera di Commercio di Reggio alla presenza del presidente dell’ente Lucio Dattola, del dirigente generale del Dipartimento agricoltura della Regione Giuseppe Zimbalatti, dell’assessore agricoltura e forestazione della Provincia di Reggio Gaetano Rao, del vicesindaco di Bagnara Calabra Giuseppe Spoleti. In rappresentanza dei produttori sono intervenuti il presidente dell’associazione di categoria, Francesco Cardone, e Maurizio Gramuglia.  
 
«Con l’Igp, il torrone di Bagnara, il primo in Italia ad ottenere il bollino dell’Ue – ha detto Dattola – accresce definitivamente la propria riconoscibilità a livello nazionale ed internazionale. Al tempo stesso il consumatore potrà contare sulla massima garanzia di qualità del prodotto che acquista. Il lavoro di squadra e l’unità di intenti hanno consentito di ottenere un risultato che è una vittoria per l’intero territorio provinciale». 
 
La produzione di torrone, concentrata perlopiù nel periodo natalizio, è dal punto di vista economico, una fonte di reddito importante. Complessivamente nell’area di Bagnara coinvolge poco più di una decina, tra laboratori di pasticceria e piccole attività a carattere industriale. In gran parte la produzione è destinata al mercato locale anche se aumenta la quota destinata alle città del centro e nord Italia, nonché ai mercati esteri, soprattutto laddove è forte la presenza di immigrati calabresi, in Europa, Stati Uniti e Canada.
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