X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

CATANZARO – La Cgil è pronta alla mobilitazione se non ci saranno risposte da parte del Governo sulla “vertenza delle ferrovie calabresi”. Ad annunciarlo sono il segretario generale della Cgil Calabria, Michele Gravano, e il segretario generale della Filt-Cgil Calabria, Nino Costantino, i quali hanno evidenziato di avere anche chiesto un incontro ad hoc per affrontare le emergenze.

«Abbiamo lasciato il tempo al nuovo amministratore delegato di FS, Michele Elia, ed al nuovo Governo – scrive la Cgil – di verificare lo stato delle ferrovie calabresi e meridionali per porre rimedio al colpevole abbandono del passato e dare risposte concrete alle esigenze dei viaggiatori e dei lavoratori, oltre all’economia calabrese che le politiche fs hanno contribuito ad impoverire. Negli anni di Moretti abbiamo denunciato con nettezza le colpe e le disattenzioni di FS verso la Calabria rivolgendoci al Presidente della Repubblica, presentando esposti alla Procura della Repubblica, chiedendo ripetutamente le sue dimissioni e promuovendo – aggiunge – persino una manifestazione dei calabresi a Roma a Piazza della Croce Rossa. Adesso il tempo della riflessione è finito anche per Elia e per il nuovo Governo».

Da qui la richiesta del sindacato di convocare «una riunione con l’amministratore delegato di FS, il Ministro dei trasporti, la Regione Calabria e le organizzazioni sindacali sul futuro delle ferrovie calabresi. Le nostre richieste si basano sulle proposte che abbiamo fatto, inascoltati, ai tempi di Moretti». E tra le proposte il sindacato ha evidenziato: «Realizzazione del gateway ferroviario a Gioia Tauro e interventi strutturali per il trasporto via ferrovia dei containers che arrivano al porto aiutando anche, per questa via, la logistica e l’industrializzazione del retroporto. Le FS, ed in particolare RFI, hanno avuto finanziamenti derivanti dall’Apq su Gioia Tauro senza mettere un euro di proprio in investimenti per infrastrutturare l’area». 

Altra proposta riguarda la «velocizzazione della linea ferroviaria Roma Reggio Calabria, con relativo abbattimento del nodo di Sapri, realizzando così tempi di percorrenza di 4 ore, che consentirebbero anche di inserire nel tracciato un numero maggiore di treni». Quindi, spazio anche «all’investimento certo sull’intera tratta jonica calabrese, quasi interamente, non elettrificata e a binario unico. Oltre a FS e Governo nazionale, su questa questione dovrebbe dare risposte anche la Regione Calabria che avrebbe potuto utilizzare finanziamenti europei per far uscire dall’isolamento tutta la fascia jonica». Il quarto punto è, invece, collegato al «rinnovo del materiale rotabile calabrese sia quello a lunga percorrenza sia interregionale e regionale. Del resto, le O.Me.Ca. costruiscono treni per le ferrovie europee e per le metropolitane statunitensi e fino ad oggi assistiamo al paradosso che i treni circolanti in Calabria, oltre che vecchi e di terza mano, non sono mai usciti dallo stabilimento reggino». 

Si tratta, secondo la Cgil, di «quattro punti fondamentali che evidenziano il disinteresse delle Ferrovie dello Stato verso la Calabria e che invece rappresentano aspetti imprescindibili per lo sviluppo della Regione e della sua economia».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE