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CATANZARO – Dal primo ottobre il polo oncologico di Catanzaro bloccherà «tutte le attività assistenziali (ricoveri e prestazioni ambulatoriali) delle unità operative attualmente gestite dalla Fondazione Campanella». Sarà invece evitata, nei limiti del possibile l’interruzione delle attività già programmate e non rinviabilicome ad esempio la chemioterapia, le visita di controllo a pazienti in trattamento già operati, che dovranno essere assicurate fino alla presa in carico dei pazienti in altra struttura. Ma sempre ammesso «che la Fondazione sia nelle condizioni materiali di poter garantire la somministrazioni di farmaci e dispostivi medici».

Ad annunciarlo, in un comunicato congiunto, il direttore generale ed il presidente della Fondazione, Mario Martina e Paolo Falzea, precisando che si tratta di una decisione «imposta» dalla situazione. E poi ricostruiscono la vicenda che li ha portati alla drastica decisione, sottolineando che nonostante sia entrata in vigore la legge regionale ncon la quale la Regione individua nel Centro oncologico gestito dalla Fondazione Campanella la struttura idonea ad assumere il ruolo di Centro oncologico di riferimento regionale ed a richiedere il riconoscimento in Istituto di Ricovero e Cura di Carattere Scientifico privato con indirizzo oncologico, «alla data odierna la transazione non risulta sottoscritta dal Presidente della Giunta o approvata dalla Giunta e non risulta che i sub commissari abbiano formalmente determinato l’importo da erogare alla Fondazione».

Di conseguenza, dichiarano, «alcuni dei maggiori creditori hanno già formalmente comunicato che dal prossimo mese non saranno evasi gli ordini di fornitura di farmaci e reagenti in assenza di un piano di pagamento dei debiti con la indicazione di tempi certi. Al momento le scorte di magazzino consentono di garantire una adeguata assistenza fino al 30 settembre prossimo».

 

Il management della Fondazione afferma anche che sarà fatto tutto il possibile per «attivare ogni iniziativa utile a ridurre comunque, per quanto possibile, i disagi ed evitare in modo assoluto qualsiasi possibilità di rischio per i pazienti. La sospensione potrà essere revocata qualora si dovessero verificare fatti o atti capaci di superare le criticità esistenti». Intanto, però, il provvedimento di sospensione è stato notificato ai Ministri della Salute, dell’Economia e degli Affari regionali, al Prefetto di Catanzaro, al presidente della Regione, al Rettore dell’Università Magna Grecia, ai sub Commissari Piano di rientro, al dirigente generale del dipartimento Tutela della Salute, ai dg dell’Azienda Mater Domini, dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro al Sindaco di Catanzaro ed alle centrali operative 118 della Regione.

 

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