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REGGIO CALABRIA – E’ sempre più caldo il fronte del lavoro in Calabria. «I calabresi per effetto delle politiche del governo continuano a pagare il prezzo della crisi», dichiara la Cgil calabrese annunciando che da tutta la regione partiranno 130 pullman per partecipare all amanifestazione nazionale del 25 ottobre sui temi dell’occupazione.

Intanto perggiora la situazione della provincia di Reggio Calabria. Solo nel primo semestre 2014 sono stati persi oltre 5.300 posti di lavoro. A renderlo noto è la Camera di commercio reggina. «Se gli uomini con un’occupazione diminuiscono, nel primo semestre 2014, di quasi un punto percentuale (pari alla perdita di 740 posti di lavoro) – è scritto in una nota – la dinamica riferita alle donne indica una riduzione dell’occupazione di ben 4.622 unità, raggiungendo, con circa 50 mila posti di lavoro, il valore più basso degli ultimi dieci anni. Ne segue, per il tasso di occupazione provinciale, una flessione di 1,5 punti nell’arco del semestre, che colloca l’indicatore al 36,9% (l’Italia è al 55,4%). Anche la disoccupazione raggiunge livelli sempre più preoccupanti, pari a ben il 21,5%, a fronte di un tasso di disoccupazione pari al 12,9% a livello nazionale».

Anche il quadro statistico dei giovani mostra ulteriori segnali di peggioramento, con il tasso di disoccupazione per la fascia di età 15-24 anni ancora sopra al 60%, mentre i giovani tra i 25 e i 35 anni registrano una crescita di oltre 6 punti dell’indicatore, che raggiunge il 36,1%. «Le difficoltà dei lavoratori – prosegue la nota – trovano
nel quadro delle imprese il giusto contrappunto. Seguendo le informazioni offerte dal Sistema Informativo Excelsior sui fabbisogni professionali e formativi delle imprese
dell’industria e dei servizi, emergono appena 2.300 assunzioni previste in provincia, a fronte di ben 3.780 uscite. Oltre tre quarti delle assunzioni previste (1.770) interessano il settore terziario, mentre appena più di una su 10 riguarda l’industria (260) e pressoché altrettante l’edilizia (270). Le assunzioni nelle piccole imprese (1.710) rappresentano il 74,1%, mentre nel restante 25,9% dei casi (600 posti di lavoro) si tratta di imprese medie o grandi».

Non risultano particolarmente numerose le figure giudicate dalle imprese reggine di difficile reperimento, pari al 7,8% del totale, a fronte del 10% nazionale. Viceversa, discretamente diffusa in provincia è l’esigenza di assumere personale con esperienza lavorativa nella professione o nel settore in cui è prevista l’assunzione, (pari al 52,8% dei casi). Nel 2014 la quota di assunzioni rivolte ai giovani con meno di 30 anni si attesta al 21,9% del totale reggino, una quota di oltre 5 punti percentuali inferiore rispetto a quella registrata in Italia (27,2%).

«Sia sul fronte dell’impiego della popolazione, sia riguardo alle programmazioni di assunzione delle imprese – conclude la nota della Camera di commercio – il quadro del mercato del lavoro mostra ancora elevata debolezza. In attesa di una strategia di rilancio dell’occupazione locale, dunque, appare alta l’esigenza di ammortizzatori sociali quali, tra tutti, la Cassa Integrazione Guadagni. Infatti, è ancora massiccio il ricorso allo strumento d’integrazione salariale, con 1.034.992 ore accordate durante il secondo trimestre del 2014».

 

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