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CATANZARO – Entro il 31 dicembre 2015, la Regione Calabria dovrà lavorare per spendere un miliardo, 135 milioni, 599 mila e 478 euro del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr), pena il disimpegno automatico, in pratica perdita delle risorse. E’ quanto emerge dai dati e dalle cifre pubblicate dal Bollettino statistico del Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento Ragioneria generale dello Stato. 

Il tema della spesa dei fondi strutturali europei sia per quanto riguarda la programmazione 2007-2013 che per la prossima 2014-2010 è stato al centro, nelle scorse settimane, della campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale della Calabria che ha portato all’elezione a presidente del candidato del centrosinistra, Mario Oliverio.

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Al 31 agosto scorso – sempre secondo quanto riportato nell’ultimo monitoraggio degli interventi comunitari contenuto nel bollettino statistico del Mef – la certificazione di spesa delle risorse del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr) – Obiettivo convergenza per la Regione Calabria risulta essere pari a euro 863 milioni, 227 mila e 224,54, per una percentuale del 43,19%, molto al di sotto della media, che si colloca a quota 60,81%. A fronte delle risorse disponibili, pari complessivamente a un miliardo, 998 milioni e 702 euro, gli impegni ammontano a due miliardi 190 milioni, 400 mila e 85 euro, per una percentuale del 109,58%.

Decisamente migliore per la Calabria è, invece, l’attuazione finanziaria per l’Obiettivo Convergenza – Fondo sociale europeo (Fse). La media degli impegni, in questo caso, è pari al 67,09%, con pagamenti per 537 milioni, 69 mila e 712 euro, a fronte di un contributo totale di 800 milioni, 498 mila e 754 euro e impegni per 631 milioni, 775 mila e 597,98 euro (quasi il 79%).

Da spendere, sempre rispettando la scadenza di fine 2015, rimangono 263 milioni 429 mila e 42 euro. Intanto, però, non mancano i problemi anche per il Programma
operativo regionale 2014-2020 che, a causa dei ritardi nella formalizzazione a Bruxelles, dovrà necessariamente scontare uno slittamento di alcuni mesi. Non essendo ancora arrivato a Bruxelles il Programma, infatti, l’adozione del nuovo settennato di programmazione slitterà nella prima metà del 2015, al contrario di molte altre Regioni, pronte ai nastri partenza già dal mese di dicembre 2014.

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