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REGGIO CALABRIA – Il commissario per il Piano di rientro dal deficit sanitario ha adottato il Bilancio preventivo consolidato riferito al 2014 del Servizio sanitario regionale. Il decreto è stato firmato il 28 novembre ultimo scorso, a pochi giorni dalle elezioni regionali. Per il generale Luciano Pezzi potrebbe essere questo uno degli ultimi atti da commissario delegato a risanare i conti della sanità calabrese. 

Dal prospetto dei flussi di cassa emerge che il totale delle entrate ammonta a 3 miliardi 376 milioni 583 mila euro, mentre quello delle uscite a 3 miliardi 286 milioni e 743 mila euro. Le disponibilità liquide ad inizio 2014 erano di 1 miliardo 88 milioni e 438 mila euro e quelle al 31 dicembre dello stesso anno si prefigura siano di 1 miliardo 178 milioni e 278 mila euro, con un incremento di circa 89 milioni di euro. Spulciando fra le uscite emerge che il personale (migliaia di dipendenti, basti pensare che la sola Azienda sanitaria provinciale di Cosenza ne annovera più di 5000) pesa sul bilancio del Servizio sanitario regionale per 1 miliardo e 166 milioni di euro circa. Con una contrazione importante dovuta al blocco del turnover che è proseguito anche pe r il 2014. La sanità calabrese, poi, destina al pagamento delle prestazioni fornite dai privati l’altra grossa fetta del suo bilancio: 1 miliardo 180 milioni e 532 mila euro. 

L’obiettivo è sempre lo stesso, contenere le spese, ridurre il gap e proseguire con il Piano di rientro “al fine di garantire e migliorare la qualità dei Livelli essenziali di assistenza e di perseguire e mantenere l’equilibrio economico, finanziario e dei flussi di cassa”. Nonostante le difficoltà e il Piano di rientro, però, la struttura commissariale ha varato il piano triennale degli investimenti 2014-2016. 

I fondi, per diversi milioni di euro da spalmare su tutto il territorio regionale, saranno destinati alla ristrutturazione edilizia, all’ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico e, ancora, alla realizzazione di residenze per anziani e soggetti non autosufficienti. Un flusso di denaro impressionante – a dieci cifre prima dei decimali – che servirà per completare i progetti preesistenti e non ancora portati a compimento, per l’acquisto di apparecchiature sanitarie, per la messa in sicurezza di alcuni presidi ospedalieri e l’aggiornamento tecnologico degli strumenti di lavoro alle nuove normative di legge, per la costruzione dei nuovi ospedali sul territorio calabrese, per il completamento o la realizzazione di strutture per le cure palliative (per gli Hospice di Cassano, di Reggio Calabria, di Siderno, di Tropea, di Melicucco, di Catanzaro e di Cosenza) e per il superamento degli ospedali psichiatrici. La Regione Calabria, infine, ha ancora da programmare circa 258 milioni di euro. Risorse residue che daranno corpo ad una nuova programmazione finalizzata alla messa in sicurezza dei presidi ospedalieri.

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