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PRIMATO negativo per le Regioni nelle spese irregolari. Circa 2/3 di quelle finite sotto la lente della Corte di Conti fanno infatti riferimento agli enti  territoriali, e in particolari alle Regioni del Sud che da sole arrivano al 60,4% delle irregolarità rilevate. Ed a stabilire il primato negativo è soprattutto la Calabria, prima delle Regioni con 7,7 milioni di spese fuori dalla regolarità.

Il quadro è emerso dalla relazione della magistratura contabile per l’inaugurazione dell’anno giudiziario. Il dato del meridione è condizionato da «vari fattori negativi» che, spiega la Corte, sono connessi anche alla “presenza sul territorio della criminalità organizzata ed a un più marcato ritardo nella crescita economica rispetto alle altre aree».

Nell’ambito dei Fondi strutturali, il Fesr è quello per il quale sono individuabili i più alti importi di spesa irregolare, pari a 17,8 milioni di euro. Le Regioni nelle quali si registrano i maggiori importi sono proprio la Calabria (7,7 milioni), seguita da Campania (3,3 milioni), Toscana (2,4 milioni) e Sardegna (2,3 milioni).

Tale condotta, ricorda la Corte dei conti, «non solo è strumentale alla illecita distrazione dei fondi concessi, ma danneggia le finalità specifiche delle sovvenzioni, rivolte alla riqualificazione professionale dei lavoratori e allo sviluppo delle attività imprenditoriali». Viene così vanificato l’obiettivo di incentivare la crescita delle regioni interessate. «Notevoli sono, quindi, le risorse europee che continuano ad essere sottratte alle finalità programmate a causa di irregolarità e frodi».

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