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REGGIO CALABRIA – La cosa provocherebbe di certo l’orticaria a Sergio Marchionne. Ma così è. In Calabria organizzazioni sindacali e industriali hanno ritrovato compattezza, si sono seduti attorno allo stesso tavolo e si sono confrontati sui problemi della regione e sulle soluzioni possibili per uscire dalle secche della crisi.
Ne è nata una piattaforma comune, un “Patto per la Calabria” che questa mattina prima verrà presentato alla stampa nella sede degli industriali reggini e, successivamente, consegnato nella mani del presidente della giunta regionale Mario Oliverio. Questo patto, poi, nella prossima settimana sarà al centro di un confronto serrato con i capigruppo in consiglio regionale, con il governatore calabrese e con l’inquilino di Palazzo Campanella. 

Sono sette gli assi portanti della proposta studiata da industriali e sindacati calabresi e firmata da Natale Mazzuca (Unindustria), Santo Biondo (Uil), Michele Gravano (Cgil) e Paolo Tramonti (Cisl). Sette “scelte strategiche” per tentare di portare fuori la Calabria dalla stagnazione economica ed occupazione in cui si trova da troppo tempo che, naturalmente, poggiano sulle solide basi di un’attenta e partecipata analisi della situazione di fatto della regione. Un territorio che non ha più bisogno di “interventi casuali e di emergenza, ma azioni in grado di avviare percorsi di sviluppo a valenza strutturale, capaci di durare nel tempo”. 

L’unica via da seguire per industriali e sindacati, quindi, è quella di attivare una nuova “governance istituzionale” e sottoscrivere «un vero e proprio Patto tra tutti gli attori rilevanti del territorio inteso come il luogo di confronto utile a condividere quelle priorità strategiche e quelle linee di intervento non più procrastinabili per aggredire nell’immediato le criticità che sino a oggi hanno pesato sullo sviluppo della Calabria». Senza tempo da perdere, anche alla luce del fatto che gli indicatori economici non segnalano segni di ripresa. Le famiglie sono in crisi e le imprese sono ancora frenate «dall’incertezza delle dinamiche dei mercati, dalla capacità produttiva inutilizzata e da condizioni di accesso al credito che, seppure in miglioramento, risultano ancora problematiche».

In questo quadro per industriali e sindacati è urgente una svolta, soprattutto, nella gestione dei fondi comunitari per portare a frutto i quali «nell’immediato è necessario istituire una struttura di missione, con esperienze e professionalità di livello elevato, che dovrebbe costituire lo strumento tecnico a servizio del Governo regionale».
Scendendo nel particolare, poi, nel “Patto per la Calabria” si ritrovano una serie di azioni ritenute utili per pervenire ad una svolta nei sette punti strategici messi in evidenza dal confronto fra le parti sociali. 

Sistema produttivo. Per fare uscire la Calabria dallo stato di arretratezza economica e imprenditoriale in cui si trova sono necessari: un sistema integrato e semplificato di aiuti, un migliore accesso al credito e il rafforzamento patrimoniale delle imprese; le start up e imprese innovative; l’internazionalizzazione e la realizzazione di filiere produttive e reti di impresa.

Agenda digitale. Per ridurre il divario con il resto del Paese, fra le altre cose, il “Patto per la Calabria” prevede la costituzione e l’avvio dell’Agenzia Regionale per la Ricerca e l’Innovazione a cui affidare la governance della Rete Regionale dell’Innovazione e un piano straordinario per la dotazione a livello regionale di applicazioni per l’e-government, l’e-learning, l’e-inclusion, l’e-culture e l’e-health.

Ambiente e bioedilizia. In questo settore per industriali e sindacati sono urgenti la realizzazione del: Fondo rotativo per l’edilizia privata; efficientamento energetico degli edifici pubblici; interventi di rigenerazione e resilienza urbana; implementazione del sistema early warning; sostegno allo sviluppo della green economy e il rafforzamento dei Sistemi forestali locali.

Giovani e lavoro. Sia nel corso del 2013 che del 2014 il tasso di occupazione in Calabria ha proseguito il suo trend negativo, raggiungendo il livello più basso degli ultimi dieci anni. Per ribaltare il dato sarebbe opportuno attivare: Politiche attive per il sostegno al reddito, il riorientamento e il reinserimento in azienda; l’attivazione di misure concrete per Garanzia giovani; la staffetta generazionale; il sostegno all’occupazione femminile ed azioni integrate per lavoratori coinvolti da situazioni di crisi.

Qualità della vita. In questo ambito sarebbe importante, fra le altre cose, la costruzione di una nuova rete regionale per le politiche di cura che accompagni la promozione di un nuovo modello di tutela della salute.

Risorse culturali e turismo. La piattaforma prevede una serie di interventi per la promozione turistica del territorio calabrese, come la realizzazione di un cartellone unico eventi culturali o l’attrezzaggio di due porti crocieristici regionali. 

Sicurezza e legalità. In questo ambito vengono previsti interventi per il sostegno alle imprese confiscate e il monitoraggio degli investimenti pubblici al fine della trasparenza e della salvaguardia delle infiltrazioni criminali.

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