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COSENZA – L’economia calabrese è in forte difficoltà con il Pil che cala a picco, l’occupazione che fa registrare il peggiore risultato dell’ultimo decennio, aumenta il ricorso agli ammortizzatori sociali e l’export, contrariamente al resto del Paese, non decolla. «In un simile contesto fare impresa è estremamente difficoltoso», commenta il presidente degli industriali della Calabria Natale Mazzuca che questa mattina presenta nella sede di Confindustria a Cosenza un rapporto sul “Potenziamento e sviluppo dei sistemi produttivi in Calabria realizzato insieme alla Provincia di Cosenza, quando Mario Oliverio (presente all’’incontro) era presidente, e coordinato dalll’economista Gianfranco Viesti.

I dati sono stati anticipati in un ampio servizio, con schede e grafici, sull’edizione cartacea del Quotidiano.

Nel rapporto di esamina nel dettaglio tutto ciò che è stato fatto fino ad oggi, anche con la spesa dei fondi comunitari, e si fanno delle proposte di interventi su tutti i principali assets dello sviluppo: – il capitale umano, con azioni concrete su occupazione, autoimprenditorialità, formazione; – il sistema produttivo, con la qualificazione e l’innovazione attraverso l’acquisizione di conoscenze esterne, la ricerca con il coinvolgimento dei centri di ricerca, l’internazionalizzazione; – il territorio, con azioni di valorizzazione del patrimonio artistico, naturale e architettonico della Calabria e un occhio particolare ai Parchi Nazionali, gioielli naturali da riscoprire con e per il turista; – il credito, con il rafforzamento patrimoniale delle imprese attraverso una nuova “cultura finanziaria”, strumenti finanziari innovativi, aiuti per la certificazione del bilancio; l’habitat, con incentivi per l’efficientamento energetico degli edifici, pubblici e privati.

L’andamento dell’occupazione in Calabria è vertiginosamente in calo. All’inizio del 2014 si registra il picco negativo dei livelli occupazionali, il più basso dell’ultimo decennio, sul territorio nazionale (12,9 milioni) e calabrese (507 mila). In nove anni, dal 2004 al 2013, la perdita di occupati in Calabria è notevolissima: ammonta a 93 mila unità lavorative in meno (-14%).

Sia nel corso del 2013 che nei primi mesi del 2014 il tasso di occupazione – evidenzia lo studio – ha proseguito il suo trend negativo, raggiungendo il livello più basso degli ultimi dieci anni. A fine giugno, il tasso di occupazione regionale è al 38%, il che significa che poco più di una persona in età lavorativa ogni tre ricopre un posto di lavoro nella regione. Dal 2007 il tasso di occupazione, che negli anni precedenti aveva oscillato attorno al 45%, si riduce a ritmi incalzanti perdendo circa un punto percentuale ogni anno e, dal 2012 , addirittura due punti percentuali.

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