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CATANZARO – Arriva il pacchetto Sud nella legge di stabilità. Le aziende del Mezzogiorno (agricole comprese) potranno godere dal prossimo anno di un credito d’imposta automatico per gli investimenti in macchinari, in impianti in e attrezzature per un totale di 2,4 miliardi di euro. Ma, nonostante il dibattito sia andato avanti per settimane, il pacchetto di misure annunciato si ferma per il momento qui.

L’altra gamba dell’intervento, il prolungamento della decontribuzione, è infatti soggetto alla verifica delle risorse disponibili da parte dell’Agenzia di coesione, che dovrà fare il punto entro l’inizio della primavera prossima sulle effettive possibilità di impiego del Piano di azione e coesione 2007-2013.

Arriva invece lo sblocco del turn-over, che consente quindi di fare nuove assunzioni per sostituire chi va in pensione, per i comuni che sceglieranno di fondersi, facendo così economie di scala.

Il focus della giornata di confronto in commissione Bilancio alla Camera è sul sud. L’emendamento del governo prevede che varrà per le imprese «ubicate nelle zone assistite di Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo», con l’eccezione di quella attive nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera, navale, energetica e bancaria.

La misura introduce dei tetti fissati in base alle dimensioni d’impresa: il primo è pari a 1,5 milioni di investimento per le piccole imprese che godranno di uno sconto del 20%, il secondo si ferma a 5 milioni per le medie imprese, che potranno contare su uno sconto del 15%, il terzo è fissato invece a 15 milioni per le grandi imprese cui sarà destinato uno sgravio del 10%.

Gli stanziamenti ammontano a 619 milioni l’anno dal 2016 al 2019, per un totale di oltre 2,4 miliardi, reperiti in gran parte dal Fondo di sviluppo e coesione.

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