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In Calabria il lavoro nero produce l’incidenza percentuale maggiore sul Pil pari a quasi il doppio della media nazionale ma è in Lombardia che si producono i numeri assoluti maggiori con un danno per l’erario di oltre 6.2 miliardi l’anno

VENEZIA – In Calabria il lavoro nero produce l’incidenza percentuale maggiore sul Pil. 

Secondo la Cgia, che ha analizzato dati fino al 2014, sono oltre 3 milioni i lavoratori in nero presenti in Italia che “producono” 77,2 miliardi di euro e la somma sottratta alle casse dello Stato è 36,9 mld di euro di tasse e contributi.

Sotto il profilo dell’incidenza sul Pil del lavoro nero al primo posto si trova la Calabria (8.7% pari a 2.7 miliardi l’anno, 143.000 lavoratori in nero e 1.3 miliardi sottratti al fisco), seguono la Campania (8,4% pari a 8.3 miliardi, 387.200 lavoratori in nero e 3.9 miliardi di euro sottratti al fisco), la Sicilia (7,8), la Puglia (6,7) e l’Abruzzo (6). All’altro capo della classifica ci sono il Trentino Alto Adige (3,6), la Valle d’Aosta (3,4) e il Veneto (3,3). 

I numeri assoluti, però, dicono che il record di lavoratori in nero spetta alla Lombardia con 438.100 unità e una incidenza sul Pil pari a poco più di 13 miliardi l’anno corrispondente a imposte e tasse non versate all’Erario pari a 6.2 miliardi di euro. Se si considera il dato del gettito fiscale evaso dopo la Lombardia nella top five ci sono il Lazio con 4.7 miliardi di euro, la Campania con 3.9 miliardi, la Sicilia con 3.2 miliardi e al quinto posto l’Emilia Romagna con 2.5 miliardi.

Nel dettaglio, oltre il 40 per cento dei lavoratori in nero (pari a quasi 1.269.500 persone) sono “occupati” al Sud mentre al Nord risultano esistenti 1.191.100 lavoratori irregolari e al centro 644.400. Sotto il profilo dell’incidenza sul Pil, il lavoro nero al Nord incide per 33.2 miliardi, al Sud per 27 miliardi e al centro per 16.8 miliardi. Infine, il dato complessivo dell’evasione derivante da lavoro nero vede il Nord al vertice della classifica con 15,9 miliardi sottratti al fisco (9.6 nel Nord-Ovest e 6.2 nel Nord-Est) seguito dal Sud on 12,9 miliardi e dal centro con 8 miliardi circa.

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