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Un treno sulla linea ionica

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CATANZARO – Sono stati aperti oggi i cantieri di ammodernamento della linea ferroviaria ionica nella tratta tra Catanzaro Lido e Sibari. In un incontro con la stampa, svolto a Cirò Marina, il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, ha sottolineato: “Ad un anno esatto dalla presentazione del Patto per il Sud, sottoscritto con il presidente Renzi a Reggio Calabria, partono i lavori della nuova ferrovia ionica e per la nostra regione è una giornata storica, indimenticabile”.

“Quindici giorni fa – ha proseguito Oliverio – abbiamo presentato con il ministro Delrio il cronoprogramma. Lo abbiamo fatto alla vigilia dell’inizio dei lavori e non è un caso, perchè riteniamo che anche sul piano del metodo bisogna cambiare registro. La Calabria ha una storia ricca di annunci non mantenuti e di programmi rimasti sulla carta. Ecco perchè oggi noi inauguriamo anche un metodo nuovo di fare le cose, che è quello di dire quando si parte e quando si arriva. Oggi inauguriamo una grande opera che giunge dopo 150 anni e che, da quando è stata realizzata, erano i tempi di Cavour, non ha mai avuto alcun intervento di ammodernamento. Per realizzare questa importante infrastruttura investiamo 530 milioni di euro. Una ferrovia che consentirà di velocizzare il trasporto, di avere una mobilità sicura, di eliminare i passaggi a livello. Sarà un nuovo binario, che consentirà a treni veloci e moderni di attraversarla in tempi rapidi. Avremo una mobilità da Reggio Calabria sino a Sibari compatibile con i tempi moderni e non, invece, una ferrovia lenta come quella che abbiamo avuto finora, assai simile alle tratte del vecchio Far West. Per andare da Reggio Calabria a Taranto oggi si impiegano sei ore: è un fatto assurdo”.

“Quando ci siamo riuniti a Roma per la prima volta per discutere di questa struttura -ha ricordato il Presidente della Giunta regionale- al tavolo della discussione ho subito detto, in maniera chiaramente provocatoria, che se questa ferrovia avesse dovuto rimanere così come è, sarebbe stato meglio smantellarla definitivamente. Qualcuno sorrise, altri mi guardarono perplessi. Abbiamo insistito. Ci siamo rifiutati di mettere delle pezze che non sarebbero servite a niente ed abbiamo preteso che le opere utili per la Calabria le decidessero i calabresi. Abbiamo proposto una nuova ferrovia, per la quale saremmo stati disponibili ad investire consistenti risorse. La proposta, alla fine, è stata accolta e noi abbiamo messo in campo 530 milioni di euro delle nostre risorse. Oggi, finalmente, partono i cantieri in tre punti: Ciró, Cropani e Cutro. Il prossimo anno sarà la volta del tratto tra Catanzaro e Reggio Calabria perchè il 2019, l’anno successivo, il terzo anno, l’opera dovrà essere completata. I lavori si concentreranno complessivamente lungo 60 chilometri, saranno impegnati oltre 200 operai e vi transiteranno treni che raggiungeranno una velocità massima di 180 chilometri orari, accorciando così i tempi di percorrenza. L’opera è figlia di un lavoro attento e certosino; è stata pianificata nel Piano regionale dei Trasporti che la Calabria non aveva da 25 ann e rappresenta un impegno portato definitivamente a casa”.

“E’ un’infrastruttura importante -ha concluso il Presidente della Giunta regionale- perchè la fascia ionica calabrese nella difficoltà e nella marginalità che ha vissuto la Calabria per un lungo periodo di tempo è quella più in sofferenza. La provincia di Crotone, che è l’unica provincia non attraversata dall’autostrada, ha una condizione di particolare difficoltà nell’accessibilità. Insieme a tutta la costa ionica oggi essa apre una nuova pagina, la pagina del riscatto, dell’accessibilità, della rottura dell’isolamento. Ai sindaci, ai cittadini che dovranno sopportare qualche inevitabile disagio, chiediamo di avere un pò di pazienza. Questa volta ne vale davvero la pena”.

“Quando ci siamo riuniti a Roma per la prima volta per discutere di questa struttura -ha ricordato il Presidente della Giunta regionale- al tavolo della discussione ho subito detto, in maniera chiaramente provocatoria, che se questa ferrovia avesse dovuto rimanere così come è, sarebbe stato meglio smantellarla definitivamente. Qualcuno sorrise, altri mi guardarono perplessi. Abbiamo insistito. Ci siamo rifiutati di mettere delle pezze che non sarebbero servite a niente ed abbiamo preteso che le opere utili per la Calabria le decidessero i calabresi. Abbiamo proposto una nuova ferrovia, per la quale saremmo stati disponibili ad investire consistenti risorse. La proposta, alla fine, è stata accolta e noi abbiamo messo in campo 530 milioni di euro delle nostre risorse. Oggi, finalmente, partono i cantieri in tre punti: Ciró, Cropani e Cutro. Il prossimo anno sarà la volta del tratto tra Catanzaro e Reggio Calabria perchè il 2019, l’anno successivo, il terzo anno, l’opera dovrà essere completata. I lavori si concentreranno complessivamente lungo 60 chilometri, saranno impegnati oltre 200 operai e vi transiteranno treni che raggiungeranno una velocità massima di 180 chilometri orari, accorciando così i tempi di percorrenza. L’opera è figlia di un lavoro attento e certosino; è stata pianificata nel Piano regionale dei Trasporti che la Calabria non aveva da 25 ann e rappresenta un impegno portato definitivamente a casa”.  

“E’ un’infrastruttura importante – ha concluso il presidente della Giunta regionale – perchè la fascia ionica calabrese nella difficoltà e nella marginalità che ha vissuto la Calabria per un lungo periodo di tempo è quella più in sofferenza. La provincia di Crotone, che è l’unica provincia non attraversata dall’autostrada, ha una condizione di particolare difficoltà nell’accessibilità. Insieme a tutta la costa ionica oggi essa apre una nuova pagina, la pagina del riscatto, dell’accessibilità, della rottura dell’isolamento. Ai sindaci, ai cittadini che dovranno sopportare qualche inevitabile disagio, chiediamo di avere un pò di pazienza. Questa volta ne vale davvero la pena”.

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