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CON una media di 2.064 euro è Roma la città capoluogo dove l’Imu-Tasi costa di più. E’ quanto risulta dallo studio annuale effettuato dal Servizio politiche territoriali della Uil in vista del saldo dovuto entro il 17 dicembre. A Milano, invece, si pagheranno 2.040 euro medi; a Bologna 2.038 euro; a Genova 1.775 euro; a Torino 1.745 euro.

I valori più «contenuti», invece, ad Asti con un costo medio di 580 euro; a Gorizia con 582 euro; a Catanzaro con 659 euro; a Crotone con 672 euro; a Sondrio con 674 euro.

Visto il blocco delle aliquote, spiega la Uil non si sono registrati rialzi ma nessun capoluogo ha utilizzato l’opzione dei ribassi e, quindi, sono state riconfermate le aliquote dello scorso anno. Sono 18 le città che hanno confermato l’addizionale della Tasi sugli altri immobili, per cui in questi Comuni le aliquote superano quella massima dell’Imu (10,6 per mille).

In particolare Roma, Milano, Ascoli, Brescia, Brindisi, Modena, Potenza, Rieti, Savona, Verona hanno scelto l’aliquota dell’11,4 per mille; Macerata l’11,3 per mille; Terni e Siena, l’11,2 per mille; Lecce, Massa e Venezia l’11 per mille; Agrigento il 10,9 per mille; Caltanissetta il 10,7 per mille. Altre 70 Città capoluogo, sempre sulle seconde case, applicano l’aliquota del 10,6 per mille tra cui Torino, Bologna, Firenze, Napoli, Palermo, Bari.

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