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COSENZA – Zero tituli direbbe Josè Mourinho. Zero sono infatti i progetti presentati dalla Calabria per il bando sugli anticipi sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. Si tratta di 6,3 miliardi che il Governo anticipa rispetto ai fondi Por grazie all’accordo con l’Ue per dare ossigeno all’economia piegata dalla pandemia.

Il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess) ha dato il via libera all’anticipazione di oltre 4,7 miliardi di euro dai fondi del periodo 2021-2027, per opere infrastrutturali immediatamente cantierabili, a cui si aggiungono 1,6 miliardi di interventi strategici programmati che invece verranno attuate non appena verrà approvato il Piano di fattibilità tecnico economica. Trattandosi di anticipazioni sul fondo Coesione, le risorse per l’80% vengono assegnate al Mezzogiorno.

I progetti finanziano interventi che si pongono in continuità e coerenza con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e con il Piano Nazionale Complementare (Pnc), per il finanziamento di progetti in campo ferroviario, stradale e idrico. In particolare la cifra complessiva di oltre 6,3 miliardi di euro è così suddivisa: 5,4 miliardi di euro (di cui 4,4 al Sud) sono destinati ai cosiddetti ‘progetti bandiera’ per infrastrutture eque e sostenibili, che vedono come soggetti attuatori Anas, Rfi, le Autorità di Sistema Portuale, le Regioni o le concessionarie regionali, Province o Comuni; 833 milioni sono invece destinati a opere di interesse territoriale per programmi che le Regioni e le Province Autonome gestiranno di concerto con gli enti interessati.

Settori sui quali la Calabria presenta diversi deficit da colmare al più presto. Se andiamo a scorrere però l’elenco dei progetti finanziati scopriamo che in Calabria ne sono stati approvati solo tre. La prima riguarda la solita Anas che ha avuto un finanziamento di 220 milioni per il lotto della Ss 106 che va da Crotone a Catanzaro. Una circostanza importante perché come dicevamo prima questi finanziamenti devono contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, in linea con il Next Generation EU. Quindi in qualche modo sono legati al Pnrr. Così Anas che ha ottenuto questa prima tranche per completare la famosa Ss 106 vincola il completamento ad un finanziamento da ottenere dal fondo complementare.

Il secondo finanziamento è invece relativo a Rfi che ha ottenuto fondi per l’elettrificazione della linea ferroviaria jonica, opera che ha già avuto un contributo di circa 500 milioni presi dal Fsc ai tempi dell’amministrazione Oliverio. I lavori sono fermi da tempo e forse questo nuovo finanziamento potrà farli ripartire. Il terzo finanziamento è invece incassato dalla Regione per la strada di San Luca.

Per tutto il resto zero. Eppure in questi finanziamenti c’era una quota di quasi 600 milioni destinati a “programmi di interesse locali” proposti da Comuni e Province. In questa tranche di finanziamento particolare attenzione era dedicata al sistema della viabilità che in Calabria fa acqua da più parti. Invece nessun Comune ha presentato lo straccio di un progetto. Se si scorre la graduatoria dei 164 interventi finanziati quasi l’80% è in Campania, nessuno in Calabria.

Possibile che nessun comune abbia progetti nel cassetto o uno straccio di ingegnere in grado di elaborare un progetto? Possibile che in Calabria bisogna sempre ricorrere alle grandi aziende come Rfi, Anas per recuperare, magari in zona Cesarini, e aumentare i target di spesa? Davvero vogliamo affrontare così la sfida imminente del Pnrr?

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