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Giovanni Minoli

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IL CINEMA porta economia e spesso vita buona. Quando ha modelli positivi. Nel Sud sono nate diverse esperienze che hanno modificato il percorso del cinema meridionale. Da Bari a Napoli, da Pachino a Matera.

E in Calabria che cinema gira? Il quotidiano “Il domani” di casa De Benedetti ha affidato ad Enrico Fierro, cronista irpino esperto di Calabria, una paginata per radiografare il passato e presente del nostro cinema.

Il titolista però l’ha buttata in tragedia con quel “La Calabria muore di Covid mentre sogna la sua Hollywood”. Quasi a voler far credere che in terra di malasanità non può esserci buona serialità produttiva.

Nel mirino il progetto Minoli che si avvale dello stanziamento di venti milioni per realizzare degli Studios a Lamezia in un luogo di archeologia industriale.

Con l’avvicinarsi delle prossime regionali si accelera su un’ipotesi di sviluppo diversa dal solito e la vecchia razza padrona la butta in burletta.

E’ invece auspicabile che nella prossima campagna elettorale regionale si apra un serrato confronto tra i candidati a governatore e i loro sostenitori su che cinema e audiovisivo bisogna produrre in Calabria. Senza lasciarsi sfuggire Giovanni Minoli. Uno che non è da “zero tituli”.

Nonostante il brutto titolo del Domani.

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