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L'interno di un ufficio postale

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Secondo lo Slp Cisl meno personale impegnato e meno servizi per l’utenza: «Una vergogna assoluta»

ROMA – «Poste Italiane sta per sopprimere altra occupazione in una terra affamata di lavoro» come la Calabria. Così Slp Cisl Calabria in una nota in cui sottolinea «l’inesorabile processo recessivo, la desertificazione dei servizi postali della Calabria, oltre alle numerose chiusure di Uffici ed il recapito a giorni alterni al collasso, che hanno fortemente penalizzato le comunità calabresi».

Il sindacato ricorda che dal 31 gennaio 2017 chiuderà il Pacg mettendo in esubero i lavoratori e successivamente il 31 marzo 2017 il ben più numeroso settore Afc (Centro Contabile). «Quest’ultimo – si legge – centro rappresenta l’emblema dell’ignavia postale e della classe politica che non può restare assente e impassibile davanti a cotanta ingiustizia», che porta alla chiusura del centro calabrese mentre restano «inspiegabilmente» aperti i due centri presenti in Sicilia che invece «potrebbero essere accorpati senza subire ricadute occupazionali e di funzionalità».

«Una vergogna assoluta, un’ingiustizia ed un affronto per questa martoriata terra che lentamente muore», attacca ancora il sindacato, chiedendo «l’intervento delle forze sociali, della politica e delle istituzioni perché ritiene giunto il momento di alzare la testa e reclamare il giusto diritto dei cittadini e dei lavoratori calabresi a sentirsi parte integrante del Paese Italia».

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