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Il ministro Carlo Calenda

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NAPOLI – Da Napoli, al convegno “Avere 20 anni al Sud” il ministro per lo sviluppo economico, Carlo Calenda, punta il dito contro il governatore Mario Oliverio e denuncia come «con la Campania abbiamo lavorato bene per rimettere in moto l’economia. Ma il presidente della Regione Calabria l’ho visto una volta per sbaglio, non è mai venuto a dire che facciamo? Che strumenti abbiamo?».

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Per il ministro Calenda, dunque, da parte della Regione Calabria, e in particolare del presidente della Giunta Regionale, c’è stata una scarsa interazione con il ministero, ribadendo che se l’economia non  si è rimessa in moto o lo ha fatto in modo impercettibile ciò sarebbe dovuto anche ad una sorta di inefficienza dell’apparato politico-burocratico di governo del territorio.

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In particolare, il titolare del ministero dello Sviluppo economico ha aggiunto, ribadendo per la Sicilia un concetto analogo a quello evidenziato per il presidente Oliviero, che «allora qui non c’è solo un problema di mancanza della politica nazionale, c’è una grossa mancanza di meridionali efficienti nella politica locale», precisando che il problema del ritardo del Sud non è certo «il referendum di Zaia e Maroni» quanto piuttosto che «lì non ho interlocutori e non posso inventarli. Non possiamo importare sottosegretari dalla Calabria, tra l’altro ce ne sono già. Togliamo quindi la rivendicazione di natura identitaria dal dibattito».

 

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