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Corrado Augias

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Corrado Augias, icona dell’intellighenzia di sinistra, pochi mesi fa aveva spaccato il sesto potere dei social, con una sua dichiarazione tranchant sulla nostra regione: “Calabria terra perduta e irrecuperabile” aveva detto in tv, per poi precisare di aver espresso un’opinione personale, di tipo sentimentale, non un giudizio politico”.

Oggi Augias, rivede quella posizione. Lo fa dopo aver letto e recensito su Repubblica un utile libro appena pubblicato da Giuseppe Smorto “A Sud del Sud. Viaggio dentro la Calabria tra diavoli e i resistenti” (Zolfo edizioni 16 euro).

L’autore, Peppe per gli amici, come l’appella anche Augias nella recensione, originario di Reggio Calabria, ha collezionato un’ottima carriera a Repubblica, diventandone vicedirettore. Smorto, nel quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, non ha mai perso un punto di vista sulla Calabria e sulla sua città.

Ora ha fatto un bel dono Smorto alla sua regione, dotandoci di un ottimo attrezzo di conoscenza.

Peppe ha fatto il cronista. Con ogni mezzo da inviato vecchio stile, ha percorso la Calabria in lungo e largo raccontando storie avvincenti che si leggono tutte di un fiato, con protagonisti molti resistenti, gli angeli e gli immancabili diavoli che affliggono da decenni il nostro paradiso.

Smorto sa che la Calabria spesso non si sa raccontare, che è raccontata male, a volta non è raccontata per niente. E bene ha fatto a raccontarla lui con passione e verità realizzando un’inchiesta degna di questo nome.

L’autore affronta con la sua conoscenza le tante Calabrie e con linguaggio piano ci offre un reportage su cooperanti che sfidano la mafia, bravi medici che contrastano il disastro sanitario calabro, i festival dal basso, le case editrici, i librai, le eccellenze, le contraddizioni del porto di Gioia Tauro, i paradossali ritardi nella realizzazione di opere pubbliche. Un vero racconto giornalistico, senza pregiudizi o luoghi comuni, riscontrato con i protagonisti di queste storie.

 Augias ne ha preso atto. E infatti, ha scritto ieri su Repubblica: “Questo viaggio diventa un’esplorazione alla scoperta delle tante cose che funzionano, di alcuni sorprendenti scatti dell’intraprendenza e dell’invenzione”.

A questo serve un buon libro come quello di Smorto. A saper far vedere quello che non si vede. A far cambiare le idee preconcette a senso unico.

Siamo grati all’autore di questo reportage. Coincide con il nostro pensiero. Raccontare il buono della Calabria e denunciarne i mali senza indugio.

Le storie di questo viaggio dentro la Calabria continueranno ad essere le nostre storie.

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