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Il ricecatore rendese Giovannino Silvestri

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RENDE (COSENZA) – Dal centro storico di Rende agli Stati Uniti per combattere in prima linea contro il Coronavirus. Nell’equipe di scienziati che hanno proposto all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza un nuovo protocollo terapeutico per il trattamento del Covid-19 c’è anche il rendese Giovannino Silvestri.

Cresciuto nel borgo antico d’oltre Campagnano, dal 2013 vive negli Usa e lavora come ricercatore associato presso l’Istituto di Virologia umana dell’Università del Maryland a Baltimora. Classe 1984, si è laureato con il massimo dei voti alla facoltà di Biologia dell’Università della Calabria nel 2009 e quattro anni dopo ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università di Verona in biologia e patologia molecolare e cellulare.

Negli Usa ha concentrato gli studi nell’identificare nuovi meccanismi di staminalità nella leucemia mieloide cronica (Lmc). Il suo contributo scientifico è stato pubblicato in prestigiosi articoli su riviste specializzate, tra cui Blood Cancer Discovery, Analyst e Oncotarget. Attualmente il suo interesse di ricerca è definire percorsi molecolari che causano la trasformazione delle cellule staminali normali in cellule staminali cancerose. Silvestri è inoltre membro di importanti società scientifiche internazionali come American Society of Hematology, American Association for the Advancement of Science e American Association for Cancer Research.

Nelle ultime settimane il suo lavoro di ricerca è focalizzato sulla pandemia Covid-19 che sta purtroppo mietendo migliaia di vittime in tutto il mondo. «Ad oggi non esiste un trattamento farmacologico efficace noto per cui sono necessarie alternative terapeutiche per alleviare e fermare questa pandemia dovuta ad un virus completamente nuovo», spiega Silvestri. «Il lavoro di cui sono coautore con Ennio Avolio, Teresa Pasqua e Giuseppe Palma, prevede l’uso del trattamento di due farmaci capaci di agire insieme e mitigare l’aggravarsi della malattia polmonare, la ormai tristemente famosa polmonite sinciziale, causata da Sars-Cov-2», sottolinea il ricercatore.

«Il trattamento consiste in un antagonista selettivo dei recettori istaminergici H1 periferici in combinazione con un inibitore specifico di una delle cascate infiammatorie che, quando attivata, determina una forte perturbazione delle risposte immunitarie con un quadro clinico polmonare tipico del Covid-19», evidenzia.

«Questo nuovo protocollo terapeutico – conclude Silvestri – potrebbe dare una svolta importante al trattamento dei pazienti Covid-19, specie nelle prime fasi dell’evoluzione della patologia, cioè nell’evitare o ridurre la necessità delle cure in terapia intensiva». Il protocollo è stato proposto al primario di Anestesia e Rianimazione dell’Annunziata Pino Pasqua e, previa approvazione del relativo comitato etico-scientifico, potrebbe essere attuato a Cosenza con l’obiettivo di portare notevoli benefici ai pazienti che stanno lottando contro il Coronavirus.

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