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*CARO Direttore, il pezzo che pubblichi a doppia firma è sostanzialmente frutto delle idee e della libera manifestazione del pensiero di Annarosa Macrì. Per farlo simbolicamente anche mio e condividerlo ho concordato con lei l’utilizzo di un sinonimo per una sola parola. Quando si esercitano diritti non c’è bisogno di essere autorizzati, e poiché in passato ci sono state contestazioni, coofirmando ho inteso testimoniare alla collega e ai tuoi lettori la massima copertura sindacale ad una battaglia di libertà. Diversa è la collaborazione professionale, per la quale occorre che la Rai dia una deroga all’esclusiva. L’Usigrai si sta battendo per ottenerla. Un’azienda pubblica non può negare ad alcuni e consentire ad altri. Ed è molto bizzarro che questo rigore con la Macrì, per la collaborazione con un quotidiano non concorrente, venga dalla stessa Rai che ha consentito a Fazio e Littizzetto di “portare” nei giorni scorsi su La 7 il pubblico di un’ intera ed ennesima stagione di “Che tempo che fa”.

 

*segretario nazionale Usigrai

 

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