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COSENZA – Da oltre un anno, nelle pagine di cronaca di Cosenza, pubblichiamo il contatore dei giorni da quando sono iniziati i lavori dello svincolo di Paola sulla statale 19, la più importante arteria della fascia tirrenica. Oggi il numero è 1.221. Tanti sono i giorni trascorsi da quando è stato aperto il cantiere per realizzare la rotonda all’altezza di Paola, che avrebbe dovuto e dovrebbe rendere più fluida la circolazione, specie d’estate quando il semaforo creava non pochi inconvenienti, e consentire di servire meglio l’abitato di Paola e il Santuario di San Francesco. Dunque, sono quasi tre anni e mezzo e il cantiere è aperto, anzi è fermo da oltre un mese. Disagi tutto l’anno per i residenti, gli abitanti della zona e i turisti. Questa potrebbe essere la quarta estate con transenne, deviazioni, rallentamenti, blocchi, code. Abbiamo usato il condizionale perché, a lavori bloccati, l’Anas fa sapere che l’opera sarà completata entro l’estate (21 giugno o quale altra data?). Ce lo auguriamo, ma per ora registriamo quello che è già accaduto. Quante cose si possono fare in tre anni e mezzo? Tante, sicuramente tre o quattro svincoli. Qui, per farne uno l’Anas sta impiegando tempi biblici. Chissà che non abbiano deciso di farsi concorrenza in casa per vedere chi va più a rilento: il piccolo cantiere di Paola o il grande cantiere della Salerno-Reggio? Ci piacerebbe che l’amministratore unico dell’Anas, Pietro Ciucci, desse qualche spiegazione ai calabresi. A meno che, a furia di percorrerla continuamente, abbia finito con il credere che l’unica via di comunicazione che attraversa da Nord a Sud la Calabria sia l’A3 e che, essendo i lavori per ristrutturarla diventati uno scandalo nazionale e, talvolta mondiale, solo essa meriti il massimo di attenzione. La statale ionica, la 106, versano nelle condizioni che si conoscono. E il cantiere dello svincolo di Paola è bloccato, mentre dovrebbe essere un’operina, quasi un’inezia per una società che è impegnata in opere ciclopiche. Forse lo è tanto da meritare scarsa attenzione e rendere, al pari dell’A3, scandalosa la durata dei lavori, dei disagi e, quindi, dei danni per un territorio vasto e strategico. A proposito: oggi Ciucci sarà impegnato a discutere di turismo calabrese, in Calabria. Ci spiegherà, dunque, anche quanto nocumento al turismo calabrese abbia provocato il suo cantiere infinito. Noi intanto continuiamo a contare i giorni. Domani saranno 1.222.

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