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NON e’ un piccolo episodio. Lo schiaffo dato nella pubblica piazza di Paola, davanti a tutti, al “pisciaturo” Paolo Orofino, cronista del Quotidiano della Calabria, e’ uno schiaffo che colpisce tutti noi. Noi giornalisti e voi pubblica opinione. La storia e’ semplice. Una piccola tranche dell’inchiesta della procura di Cosenza sulle consulenze d’oro dell’Asp, per la quale si è dimesso da sottosegretario Tonino Gentile (suo figlio Andrea e’ uno degli indagati) e’ finita alla procura della cittadina del tirreno. 

Cerco notizie e soprattutto vorrei intervistare l’indagato numero uno, l’avvocato Nicola Gaetano, considerato il vero dg dell’Asp dagli investigatori cosentini. In tribunale incontro Paolo Orofino, lui fa il cronista a Paola e lo conosco da tempo. Gli inviati dei giornali o delle televisioni devono tutto ai cronisti di strada. Sono loro i nostri fari. 
Facciamo due passi insieme, mi fa vedere il palazzo dove al secondo piano c’è lo studio legale Gaetano. Il penalista non c’è, così mi dicono le sue collaboratrici. Il tempo di prendere l’auto e in piazza intravedo l’avvocato Gaetano. Con la troupe al seguito riesco a porgergli delle domande. Paolo Orofino segue la scena. Erano giorni che cercava di incontrarlo, mi dice poi. Estrae il suo telefonino e prova a fargli una foto. 
Purtroppo non sono testimone dell’aggressione che avviene alle mie spalle e solo quando torno in auto, alla fine dell’intervista, i miei colleghi e Pablo Petrasso, del Corriere della Calabria, mi dicono quello che è successo. Siamo tutti, in questo momento, nella caserma dei carabinieri di Paola. Chi ha visto e chi ha subito l’aggressione viene sentito dagli investigatori. Legalità vuol che quando si assiste a un crimine, lo si denuncia. So che l’aggressore e’ stato riconosciuto dai miei colleghi e da Paolo. 
Perché vi racconto questa storia? Perché non è accettabile che un cronista, un piccolo grande cronista, venga umiliato davanti a tutti. Non gli hanno perdonato qualcosa che ha scritto? Non volevano che il cronista di Paola raccontasse Paola, anche attraverso la foto di Nicola Gaetano. Non è perciò un piccolo episodio. “Cosa vuoi che sia uno schiaffo”. No, questo schiaffo e’ all’articolo 21 della Costituzione. E’ uno schiaffo al diritto dei cittadini di essere informati e al dovere di noi giornalisti di informare. Con la schiena dritta.
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