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QUELLA appena passata è stata per la Calabria la settimana della generosità. Perché chi fa una cosa per il futuro, ma anche per la dignità stessa della propria terra, è uno generoso. Senza dubbio alcuno.

Messi da parte, per qualche minuto, gli esponenti dei partiti e degli schieramenti che si dimenano in attesa delle prossime elezioni regionali (che prima o poi si terranno), tra ipotesi di candidati governatori che si susseguono a ritmo sostenuto, di pari passo con litigi e polemiche quasi sempre interni alle stesse forze politiche, messe da parte anche le nuove inchieste su presunti intrecci tra mafia e politica, c’è dell’altro in cui leggere segnali importanti di speranza.

C’è una bomba esplosa davanti a un ristorante nella baia di Copanello, ci sono ancora i riflettori (giustamente) accesi sull’ex sindaco di Rizziconi, Antonio Bartuccio, che prima ha negato complicità ai soliti della ‘ndrangheta e poi li ha fatti pure arrestare (denunciando), e c’è l’ennesima iniziativa di Franco Corbelli, il leader del Movimento Diritti civili che, al netto del suo modo di fare enfatico, le battaglie civili le fa davvero. Da anni.

Ma che hanno in comune Daniele Rossi, l’imprenditore a capo di Guglielmo, il gruppo imprenditoriale contro cui era diretta la bomba, l’ex sindaco Bartuccio e Franco Corbelli? Almeno una cosa: hanno avuto la forza di dire no. 

L’ordigno è esploso mentre nel villaggio c’erano quasi 300 turisti russi (chissà come l’interprete ha spiegato loro la faccenda), e pochi giorni prima l’imprenditore Rossi aveva fatto una denuncia-appello contro le politiche scellerate portate avanti in Calabria. Ora, se la bomba possa avere un qualche legame con quella denuncia o piuttosto sia legata al volgarissimo racket lo accerteranno gli investigatori. Fatto sta che Rossi, tra l’altro, ha detto (rivolto evidentemente agli autori dell’attentato): «Bastardi, non avrete nulla». Le indagini vanno avanti, l’attività del gruppo imprenditoriale pure (“noi non ci pieghiamo”). Ecco, appunto, proprio nel “noi non ci pieghiamo” c’è il no che quell’uomo, quel gruppo economico ha avuto la forza di dire. E a chi l’abbia detto – comunque un amante del sopruso – importa di meno. Rossi è stato generoso, perché se non è facile giudicare chi dice sì alle richieste di mazzette, per esempio, è molto più difficile (per i rischi che ciò comporta) dire no. E chi dice no fa un gesto grandioso per la terra in cui verosimilmente vivranno i figli (ammesso che non siano costretti a emigrare), dà un costosissimo contributo per renderla migliore, e non solo sul piano dell’etica e dei principi, ma anche, banalmente, sotto il profilo economico. E’ assodato, ormai, che più si dà ossigeno alla criminalità e più se ne toglie ai tessuti economici sani, più ci si genuflette alla ‘ndrangheta Spa, più si sottrae spazio alla crescita di imprese pulite. Non è semplice giudicare chi accetta di pagare il pizzo, ed è procedimento logico ancora più difficile se non si tratti delle grandi imprese, spesso del Nord, che il capitolo “mazzetta” – come hanno ampiamente appurato decenni di inchieste giudiziarie – lo iscrivono direttamente in bilancio, ovvero tra i costi di un appalto ci calcolano il dazio da versare alle cosche. 

La generosità dell’ex sindaco di Rizziconi se vogliamo è anche doppia, perché quel no non solo era rivolto ai tentativi di assoggettare una persona, ma nel contempo un amministratore e quindi la gestione diretta della cosa pubblica. 

Pure Franco Corbelli ha detto no, in questi giorni. Ha detto no all’indifferenza, alla logica del “tanto a me non interessa”, e ha offerto gratuitamente un terreno di sua proprietà perché le istituzioni calabresi realizzino un cimitero per i migranti vittime delle stragi in mare. Corbelli si mostra caritatevole, generoso non solo sul piano umano, ma anche verso la sua regione, per onorare e perpetuare la fama di terra solidale, che ha bisogno di gesti continui e veri per non ridursi anche su quel versante a terra arida come certe sue campagne incolte.

Non è facile dire no. Molte volte si ha anche la fortuna di non trovarsi in situazioni in cui è necessario dover scegliere. Però, di fronte a questi piccoli grandi eroi, è abbastanza semplice dire sì. Basta non lasciarli soli.

TWITTER: @ro_valenti

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