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LA Calabria è una terra bellissima. Ed è davvero così. Non è solo per assecondare il consiglio comunale di Nicotera, nel Vibonese, che con tanto di ordine del giorno ha invitato il Quotidiano a parlar bene di quel territorio, ovvero a non “dipingere” quella città “per quella che non è”. Ma questo lo vediamo dopo. Dunque, questa terra è bella e altrettanto indubitabilmente mortificata dai suoi abitanti, tutti, per le numerose volte in cui non riescono a indignarsi di fronte a tutto quello che non va. 

Nella settimana appena trascorsa, la Calabria è stata oggetto delle attenzioni mediatiche internazionali per i soliti – sebbene questa volta più consistenti – sbarchi di migranti in cerca di un’America che comunque non è qui, ma soprattutto per il trasbordo a Gioia Tauro delle armi chimiche siriane da smaltire. Terra accogliente, la nostra. Da tutti i punti di vista. E’ chiaro che i giornali internazionali non si sono ancora accorti di quanto complicato e denso di significati (in ogni caso) sia il cammino per decidere se gli schieramenti politici faranno le primarie per scegliere il candidato a governare la Regione. Accordi, critiche, accuse, mediazioni, annunci, marce indietro, ma tanto questa è una terra benevola e paziente, quindi attende di sapere, perché visto che il solo metodo col quale scegliere i candidati si sta rivelando più complicato degli equilibri nel Congresso statunitense quando si tratta di toccare i potentati economici, allora alla fine di certo gli aspiranti governatori designati saranno il meglio che la Calabria sa esprimere. Forse. 
C’è stato, per la verità, uno che nella settimana passata si è indignato: il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, che, di fronte all’emergenza nell’ospedale per carenza di medici (le assunzioni erano state bloccate dal tavolo Massicci, in nome dei conti), ha emesso un’ordinanza, prima volta in Italia, ingiungendo all’Azienda ospedaliera di provvedere immediatamente, in nome, questa volta, dei diritti dei cittadini alla salute. Si è indignato – a quanto pare – anche il consiglio comunale di Nicotera, che in un documento, tra l’altro, afferma che “la pubblicazione reiterata, di notizie infondate e lesive di un territorio, specialmente nella stagione estiva, porta a delle nefaste ricadute per l’economia della città e della sua imprenditoria”. Nell’ordine del giorno si afferma che “giammai si può chiedere a chi amministra la cosa pubblica di rimanere inerme e subire in silenzio e per lungo tempo, calunnie e diffamazioni dirette a minare e offuscare le bellezze paesaggistiche e il suo tentativo di sollevarsi da anni di incuria”. 
Infine si invita “il direttore del Quotidiano a portarsi nella nostra città, nostro gradito ospite, per constatare “de visu ed auditu” il nostro territorio e, con esso, le sue positività”. Pare di capire che non sia gradito che il giornale pubblichi certe notizie su disservizi e degrado perché si temono ripercussioni sull’immagine della città (le cui bellezze, peraltro, sono ben note). Ma siamo sicuri che nascondere la polvere sotto il tappeto serva a qualcosa? E’ come la vicenda del mare sporco, soprattutto sul Tirreno. 
Se ne è parlato poco fino ad oggi, e non perché le acque siano limpide (le vaste chiazze marroncine ci sono anche quest’anno in diverse località, e non solo della provincia di Cosenza), ma perché ormai bollicine e sospensione melmosa pare siano diventate caratteristiche del paesaggio marino. Mah. E di fronte a questi quadretti che suscitano la nausea, fanno più danni i giornali che ne denunciano il perpetuarsi o chi, piuttosto, avrebbe il dovere di farli sparire e non lo fa? Non importa che non sono problemi che si risolvono in tre settimane: l’alibi non c’è più perché è da anni che si ripete la stessa situazione. Non importa di chi sia la competenza (c’è stato tutto il tempo per individuarla). Non consola neppure sapere che ci siano inchieste giudiziarie per risalire a cause e responsabilità. Ciò che importa è che se la gente non sceglie più di venire in vacanza qui perché fare il bagno è una prova di stomaco, il danno è fatto. Sia che le fotografie del mare sporco compaiano sui giornali, sia che quei panorami rimangano un fatto privato per turisti da far scappare o per residenti che, in quanto a mare cristallino, vivono ormai solo di lontani ricordi. I consiglieri comunali di Nicotera parlano di bellezze e positività. 
Allora, fermo restando che il Quotidiano continuerà a fare il suo lavoro documentando luci ma anche ombre, perché non ci inviate foto della Calabria bella? La Calabria che ci piace e che ci piace raccontare. Le pubblicheremo con maggiore orgoglio di quando ci capita di farlo con immagini di scorci incantevoli ridotti a discariche a cielo aperto. (@ro_valenti)
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