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Dopo la lunga pausa estiva gli studenti calabresi tornano sui libri di scuola per un anno scolastico che inizierà oggi e si concludera l’11 giugno del 2015. AI ragazzi che questa mattina varcano il portone di scuola e ai loro genitori, forse un po’ turbati dal pensiero se valga ancora la pena studiare, se realmente i meritevoli avranno fortuna e non i raccomandati di ieri, oggi e domani, vorremmo dedicare una storia che ha per protagonista Orio Vergani, giornalista. Degli inizi della sua carriera ha narrato Indro Montanelli che lo ebbe compagno di lavoro. Dunque, Orio Vergani desiderava ardentemente entrare quale redattore al Corriere della Sera. A quei tempi, però, non era per niente facile e la selezione risultava durissima. Vergani pensò bene di imboccare un’altra strada: farsi assumere “come stenografo, senza sapere di stenografia, un’acca”. 

Continua Montanelli: “Vergani fu adibito a raccogliere e a trascrivere le notizie che per telefono arrivavano dai corrispondenti di provincia, quasi sempre di scarsa qualità letteraria”. Se a questa si fosse aggiunta la scarsa o nulla perizia del Vergani nel suo impacciato ruolo di stenografo, si sarebbe consumato, sia pure per pochi giorni, un danno al Corriere e soprattutto siglato un addio di Vergani da via Solferino. “Dopo qualche settimana la direzione si accorse che d’improvviso (quelle notizie, n.d.r.) erano diventate rapide, sapide, brillanti”. Miracolo? No. “Non riuscendo a stare dietro alla dettatura – è sempre Montanelli a raccontare – Orio ne appuntava il contenuto, eppoi lo riproduceva nello stile suo”. Risultato. In poco tempo esce dall’anonimato e segue una carriera che lo porterà a “inviato speciale per tutti gli usi. La sua versatilità non conosceva limiti: passava dalla critica teatrale senza sbagliare un giudizio e gli restava ancora abbastanza tempo per correre dietro ai ciclisti del Giro d’Italia e di quello di Francia …” fino a inventare insieme a un drappello di intellettuali il premio letterario Bagutta. 

Altro pregio di Vergani “la rapidità con cui, quando si sedeva al tavolo di redazione, riempiva (a penna) le sue cartelle. Non un’esitazione, non una cancellatura e soprattutto la grafica” davvero molto originale.  

Perché abbiamo scelto e dedicato ai ragazzi questa storia nel loro primo giorno di scuola e perché la proponiamo anche ai genitori (ai genitori – detto sinceramente – per convincerli a fermarsi in tempo prima di schiaffeggiare qualche professore)? Perché Orio Vergani sarà stato sicuramente un personaggio simpatico. Intraprendente. Non incline allo scoraggiamento. Abile nel percorrere la via più corta e così aggirare gli ostacoli. Fulmineo nel cercare la raccomandazione più sicura per entrare al Corriere e coronare il suo sogno. Ma soprattutto imbattibile per aver capito che quella siffatta raccomandazione ce l’aveva dentro, era sua, e solo sua. Incontestabile e pronta per la prova. Si finse stenografo (con tutto il rispetto per gli stenografi) per far esplodere il giornalista e lo scrittore che portava dentro. Forse gioverà guardare oggi, 15 settembre, questo signore d’altri tempi. Non fosse altro per ricordarsene scuola facendo. E’ un augurio.

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