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Angelo Sposato

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di ANGELO SPOSATO*

La situazione sanitaria calabrese, già provata dall’emergenza pandemica rischia di sprofondare in maniera irreversibile.

Abbiamo espresso in forma unitaria le nostre preoccupazioni qualche giorno fa direttamente al ministro della Salute Roberto Speranza con il quale vi è una interlocuzione continua sui temi della salute in Calabria.

Abbiamo esplicitamente chiesto al Ministro un intervento correttivo del Governo sul tema dei bilanci previsto dal decreto Calabria per evitare la decadenza automatica dei manager appena insediati, così come abbiamo chiesto una deroga alla presentazione degli atti aziendali.

Sul tema del debito sanitario, al di là della quantificazione che deve essere fatta celermente, riteniamo che occorre separare le gestioni pregresse da quelle attuali, sterilizzando e stralciando le due gestioni, in modo da garantire gli interventi necessari per gestire le fasi di riordino del sistema della salute pubblica in Calabria.

Serve una visione gestionale per rideterminare la rete ospedaliera, le Usca, le case di comunità, la medicina del territorio, la rete di emergenza urgenza. Così come è necessario integrare la rete socio-assistenziale, rideterminare gli accreditamenti della sanità privata, verificare lo stato delle Rsa.

Insomma, un grande lavoro da fare, che non può essere fatto dal solo commissario alla sanità. Per queste ragioni, abbiamo chiesto al Ministro Speranza, con il quale è più facile interloquire rispetto al Commissario Longo, che occorre spiegare a quest’ultimo il valore del confronto sociale con il sindacato.

La sanità calabrese, nonostante le tante risorse disponibili che non si riescono a spendere, non è in grado più di garantire le cure e la continuità assistenziale per altre patologie, sono bloccati in alcuni casi i ricoveri, si chiudono reparti come rianimazione e pronto soccorso per carenza di personale.

Il tema dello sblocco delle assunzioni è fondamentale, ma anche qui si agisce a stralcio. Le Asp hanno necessità di sbloccare le assunzioni ma manca finanche il personale necessario per espletare le procedure concorsuali.

Servono medici, infermieri, Oss, personale tecnico e amministrativo, serve stabilizzare il precariato ed un piano di internalizzazione dei servizi che costano il doppio e che frammentano le tutele dei lavoratori che in alcuni casi si trovano a fare le stesse cose con contratti diversi ed in condizione di precariato.

E serve farlo in trasparenza e legalità, con avvisi pubblici chiari, senza scorciatoie o familismi, come spesso è avvenuto nel passato e che abbiamo denunciato presso le procure competenti. Di tutto ciò abbiamo discusso con il Ministro della salute Roberto Speranza che auspichiamo possa intervenire subito, con la collaborazione del Ministro dell’Economia e della finanza, che non svolge, quest’ultimo, una funzione neutra per la correzione normativa sui bilanci aziendali e per lo stralcio del debito delle Asp in maggiore difficoltà come nel caso di Cosenza e Reggio Calabria.

Per la Calabria serve rilanciare un patto per la salute, ma non si può fare in campagna elettorale, anzi, sarebbe necessario in questi mesi che ci separano dalle elezioni, che le forze politiche, i partiti, i candidati regionali o alle elezioni amministrative trattino con cura i temi della sanità evitando di fare campagna elettorale sui temi della salute. Confidiamo nella autorevolezza del Commissario Longo e dei Commissari Asp a neutralizzare scorribande politiche a tutti i livelli sulla gestione della sanità calabrese, sarebbero davvero inaccettabili scelte di aperture, chiusure di reparti o unità operative, accensione di contratti di collaborazione, consulenze o similari senza criteri oggettivi o selettivi e dal sapore prettamente elettorale.

Nei prossimi giorni solleciteremo nuovamente il ministro della Salute Roberto Speranza per la convocazione del confronto con il Commissario Guido Longo, auspicando che quest’ultimo non faccia come il suo predecessore, ovvero chieda le scuse postume al sindacato per non aver capito per tempo l’utilità ed il valore sociale del confronto.

*Segretario generale Cgil Calabria

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