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HA scelto la ribalta televisiva dell’Arena, la popolare trasmissione di Rai Uno che va in onda domenica, condotta da Massimo Giletti. Ed è lì che il parlamentare del Pdl Guido Crosetto si è lasciato andare ad una riflessione “senza rete” sulla Calabria e i calabresi. Giudizi netti, negativi, capaci di generalizzare e di chiamare in causa un’intera regione.

«L’Italia va a cinque, sei o sette velocità e quella è la parte più brutta dell’Italia – ha affermato il parlamentare – perchè non penso ci sia un camion di sabbia, un centimetro di asfalto o di cemento dove dietro non ci sia: a, la camorra e b, una degenerazione che in quella regione è fortissima». Commentando gli enormi costi dell’autostrada Salerno- Reggio Calabria, in costruzione da ormai 50 anni, Crosetto ha aggiunto: «Dico una cosa violenta: io ho dei colleghi che mi invitano in tutta Italia, ormai, che vado a parlare di economia. Io mi rifiuto di andare in Calabria, non vado, e sa perchè? Perchè non so con chi mi posso trovare a competere e quindi siccome non voglio, dopo cinque o dieci anni, trovarmi con qualcuno di cui mi vergogno, come è successo a qualche mio collega andando in giro, non vado. Sono parole dure e forti perchè la Calabria, più di qualunque altra regione – ha concluso l’esponente del centrodestra – è una regione in cui la criminalità organizzata è stata a far parte di tutto». Presente in trasmissione, è intervenuta la parlamentare del Pd, Paola de Micheli, che ha ribattuto a Crosetto: «Guido, la maggior parte dei calabresi sono persone oneste». 

Non resta che attendersi qualche presa di posizione dei parlamentari calabresi e non solo. Magari per assistere nei prossimi giorni all’ennesima “marcia indietro” di chi prima la “spara grossa” e poi dice di pentirsi. Intanto, l’ennesimo sberleffo all’immagine della Calabria è stato consumato. E questa volta, davanti a milioni di telespettatori, sulla prima rete nazionale. 

Dopo le polemiche sollevate con le sue affermazioni, Guido Crosetto si dice «dispiaciuto», e in una nota ribatte: «Mi spiace che molte persone si siano sentite offese da un’affermazione che non mi sembrava offensiva. Dire che il novantacinque per cento della Calabria è fatta di persone oneste ma che purtroppo una piccolissima minoranza influenza negativamente le possibilità della regione non mi pareva nè un’offesa, soprattutto contestualizzando l’affermazione sul tema Salerno-Reggio Calabria, nè una mancanza di rispetto dei confronti delle persone oneste, nè tanto meno un’affermazione leghista. Che la Calabria abbia storia, cultura, bellezza, energie e persone che valgono è verità innegabile. Come ogni regione d’Italia. Io infatti – conclude Crosetto – non volevo e non voglio offendere nessuno. A differenza di persone come un tale Corbelli che afferma che io abbia offeso la Calabria ed i calabresi. Mi pare il contrario. Semmai è lui che mistificando la realtà offende me». 

(sa.pu.)

 

 

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