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CATANZARO – E’ rottura sulla sanità tra il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e i rappresentanti ministeriali del Tavolo Massicci e tra la struttura commissariale e il dipartimento regionale Salute. E’ quanto emerge dal verbale dell’ultima riunione del 4 aprile dove a conclusione della riunione il presidente  non condividendo le conclusioni a cui sono pervenuti i tecnici, ha fatto mettere a verbale che “nei prossimi giorni si rapporterà direttamente al Presidente del Consiglio dei Ministri per eventualmente rassegnare nelle sue mani le dimissioni dall’incarico di Commissario.” Cosa che è puntualmente avvenuta. Infatti il governatore si è recato a Palazzo Chigi, in assenza di Monti in visita in Israele, è stato ricevuto dal sottosegretario alla presidenza Antonio Catricalà. Tra i due c’è stato un lungo colloquio nel corso del quale Scopelliti ha spiegato i risultati ottenuti, in un quadro della sanità calabrese difficile “ma non accetto – ha riferito Scopelliti a Catricalà –  che i dirigenti del Tavolo Massicci diano pagelle ai funzionari della Regione, premiando alcuni e penalizzando altri, in modo strumentale. Se risultati positivi sono stati raggiunti – ha osservato Scopelliti – sono di tutta la squadra che sta lavorando giorno e notte per mettere ordine in un settore da decenni allo sbando”. Insomma il presidente ha voluto difendere la squadra nel momento in cui si era creata una situazione di tensione tra la struttura commissariale e il dipartimento regionale per l’atteggiamento dei dirigenti del Tavolo. Scopelliti, probabilmente, non ha condiviso nemmeno che lo scontro dialettico venisse messo a verbale. Una presa di posizione forte che arriva in un momento in cui la sanità calabrese attraversa un periodo difficile proprio a seguito dell’attuazione del piano di rientro che non consente di avere margini di manovra per rispondere alla domanda di sanità che arriva dai cittadini. Su tutti un dato. Il tavolo ha certificato una riduzione di personale pari a 880 unità, a cui si aggiungeranno nei prossimi mesi i posti che saranno persi nel settore privato.  Il Tavolo nel verbale evidenzia un “non adeguato e collaborativo collegamento del competente Dipartimento regionale con la Gestione commissariale” e osserva che “l’insieme delle gravi disfunzioni evidenziate, potrebbe, se non tempestivamente corrette, generare criticità tali da determinare i presupposti per l’avvio della procedura di cui all’articolo 2, comma 84, della legge 191/2009”. Cioè stando così le cose si andrebbe incontro al  commissariamento del commissario, cosa che Scopelliti non teme, tant’è che in più occasioni al tavolo ha minacciato le dimissioni. Ma vediamo cosa c’è scritto nel verbale. 

Nelle conclusioni del verbale, il Tavolo valuta “positivamente i progressi conseguiti nell’attività di certificazione del debito e l’attività di potenziamento del monitoraggio dei conti aziendali da parte della Struttura Commissariale che ha determinato un miglioramento nella tempestività, nella regolarità e nell’attendibilità della rappresentazione dei dati contabili. Viceversa, Tavolo e Comitato – è scritto nel verbale – hanno evidenziato ritardi e criticità nell’attuazione del riassetto della rete ospedaliera e relativamente agli atti riguardanti assunzioni di personale assunto in contrasto con le misure di contenimento della spesa contenute nel Piano di rientro.” Su questo punto il Tavolo è tornato a chiedere sanzioni nei confronti dei dirigenti. Su questo punto Scopelliti ha ribadito che quasi tutti le assunzioni sono state fatte per rispettare i Lea, e su altre è in corso una verifica alle fine della quale il Tavolo sarà informato.

Inoltre il Tavolo evidenzia i “ritardi nella ridefinizione delle reti assistenziali ospedaliera, territoriale ed emergenza-urgenza; la mancata rimozione dei provvedimenti commissariali in contrasto con il Piano di rientro e il superamento delle impugnative; la debolezza dell’impianto sanzionatorio nei confronti dei direttori generali con riferimento alle assunzioni effettuate in contrasto con i vincoli del Piano di rientro e con la normativa vigente; la mancata soluzione delle problematica relativa alla Fondazione Campanella”; e valuta “ancora non sufficiente la documentazione trasmessa ai fini della valutazione degli adempimenti”. Con riferimento alle reti assistenziali, il Tavolo “prende atto delle attività condotte dalla gestione commissariale per dare attuazione a quanto previsto dal decreto 18/10 ma ritengono che sia necessario risolvere le numerose criticità soprattutto relative alla riconversione delle strutture ospedaliere in strutture territoriali; è necessario provvedere ad una chiara definizione delle attività da svolgere nei CAPT e/o nelle Case della Salute”. Infine il Tavolo ritiene “necessario procedere al raccordo tra le ordinanze commissariali relative alla costruzione dei tre nuovi ospedali con il decreto 18/10”. 

Nel verbale vengono evidenziate “particolari criticità” nei rapporti “tra i Subcommissari nominati dal Governo ed il Dipartimento Tutela della salute della Regione Calabria. In particolare – si evidenzia – da un lato emergono elementi segnaletici di un atteggiamento non collaborativo da parte della struttura amministrativa regionale, dall’altro, è riscontrabile una criticità anche nei rapporti istituzionali tra gli stessi subcommissari ed il presidente della Regione – Commissario ad acta.” 

Riguardo ai servizi sanitari dal Tavolo sottolineano la necessità di “definire un percorso per la concreta applicazione del decreto relativo alla presa in carico della disabilità” e ritengono che è necessario  “portare a compimento” il provvedimento della rete dell’emergenza; Inoltre, dal Tavolo è partito la richiesta di revisionare le linee guida sugli Atti Aziendali “in particolare per quanto concerne l’eccessivo numero delle unità operative semplici”. I tecnici evidenziano nel verbale il pasticcio e quella che definiscono una “situazione di confusione istituzionale” relativa alla realtà dell’Asp di Reggio Calabria. 

In sintesi Tavolo e Comitato registrano la conclusione del processo di ricognizione e riconciliazione del debito pregresso al 31/12/2007 e il miglioramento delle procedure amministrativo gestionali della regione nella rappresentazione dei fatti contabili. Tuttavia non possono non evidenziare un ritardo nella ridefinizione delle reti assistenziali ospedaliera, territoriale ed emergenza-urgenza e nella soluzione delle problematiche specifiche sopra richiamate.

 

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