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TORINO – «Credo fortemente che questo Paese o si salva tutto o non si salva». È quanto ha affermato il ministro del lavoro Elsa Fornero riferendo di una recente visita a Reggio Calabria. «Ne ho ricavato uno shock, uno shock forse ingenuo. Ci vuole una convergenza tra Nord e Sud che negli ultimi anni abbiamo perso. Qualcosa deve cambiare. Penso che questa storia che è andata avanti per 150 anni è ora che finisca».

Elsa Fornero ha visitato Reggio Calabria sabato 14 aprile: in quell’occasione il Ministro ha analizzato la situazione dell’Italia, definendolo un paese «non povero, ma che si è impoverito negli ultimi quindici anni perché non abbiamo avuto la crescita, a differenza degli altri stati dell’Unione Europea». E adesso, ha affermato Elsa Fornero, «ci ritroviamo un disagio sociale reale molto grave». Inoltre, «la distribuzione del reddito negli anni si è sperequata, causando – ha aggiunto, la Fornero – una situazione difficile in Italia». 

Stilettate il ministro aveva rivolto anche alla classe politica regionale: «Sin dai primi giorni di lavoro come Ministro – ha detto alla presenza del governatore Scopelliti – ho appreso delle “sgridate” della Commissione Europea a molte regioni italiane per l’incapacità di spendere le risorse del Fondo sociale europeo per la formazione. Questo non è tollerabile e dobbiamo fare in modo che quei soldi vengano spesi bene, formando le persone che desiderano essere preparate per entrare nel mondo del lavoro».

Ora, da Torino, Elsa Fornero torna a parlare del Sud con un riferimento esplicito alla Calabria. E lo fa in una giornata segnata dalla contestazione studentesca, ma anche scandita dal refrain della crescita: «In questi giorni – ha detto il ministro – si parla molto di crescita, di cui tutti lamentano l’assenza. Al di là però, di questa impazienza che caratterizza tutti, la crescita è un grande esercizio di pazienza: ci vogliono, infatti, investimenti, che richiedono risparmio, che è rinvio di consumi da oggi a domani. Il risparmio, quindi, è esercizio di pazienza». Ed ancora ha osservato «altro esercizio di pazienza è la formazione del capitale umano. Questo vale anche per i giovani a cui la società dell’impazienza ha dato l’idea di ottenere tutto e subito». «Se vogliamo riprendere la via della crescita questo esercizio della pazienza – ha concluso – è quello che dobbiamo recuperare, anche a dispetto dei tempi brevi di questo governo».

Contro il tono della Fornero si è espressa la parlamentare calabrese del Pd Doris Lo Moro: «Dovrebbe far piacere sapere che la recente visita a Reggio Calabria del Ministro Fornero è servita a farle capire che il nostro Paese “o si salva tutto o non si salva” – afferma il deputato – . Ma la situazione è così grave che le affermazioni del Ministro, invece di tranquillizzare, preoccupano. La Fornero ci ha fatto sapere che dalla visita in Calabria ha “ricavato uno shock”. Eppure, nonostante questa sostanziale autocritica, non ha perso l’atteggiamento professorale. Sostiene che non bisognerebbe lamentarsi ma lavorare insieme. È vero, ma come è compatibile questa sua affermazione con le valutazioni che ci offre sulla propensione all’acquisto della casa da parte dei genitori che trascurerebbero la formazione dei propri figli in un momento in cui, soprattutto in alcune zone del paese, i giovani laureati e plurispecializzati non trovavo uno straccio di lavoro e le famiglie faticano a farsi bastare i soldi per fare la spesa?». 

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