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Ognuno sul proprio fronte, i due grandi partiti – alleati nel sostegno al governo tecnico, acerrimi rivali alla Regione – lanciano l’allarme per la situazione calabrese. E rivolgono un appello a Roma. Il Pdl rivolgendosi ad Alfano, alla vigilia della visita che il segretario del partito compirà domenica 22 a Reggio. I democratici invocando il Governo.

LE 5 PRIORITA’ – Con l’arrivo del segretario nazionale, il coordinamento Pdl della provincia di Reggio punta i piedi sulle 5 opere che il centrodestra ritiene prioritarie per la Calabria:  «Sul ponte sullo Stretto – afferma – pretendiamo maggiore chiarezza da parte del Governo Monti e dal Parlamento intorno a quale sarà il destino di questa importante grande opera. Sul mega porto di Gioia Tauro chiediamo che sia istituito un regime di fiscalità di vantaggio per le imprese che scelgono di investire ed operare nell’area della struttura portuale. L’aeroporto di Reggio Calabria è fondamentale per lo sviluppo e la crescita dell’intero territorio e chiediamo che il Governo receda dall’ipotesi di un eventuale declassamento». E ancora: «La Città Metropolitana è una grande vittoria per Reggio; deve concretizzarsi e diventare realtà, altrimenti questo territorio compirà passi indietro che potrebbero portare effetti devastanti. Chiediamo poi al Governo l’effettivo rispetto del termine del 2013 per il superamento dei cantieri lungo l’intero tracciato dell’Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria. Il completamento dell’opera si appalesa indispensabile insieme al completamento della E 90 e dell’Alta velocità ferroviaria».

I 4 PUNTI  – I parlamentari calabresi del Pd stanno invece predisponendo un’iniziativa di carattere politico per mettere al centro dell’attenzione del governo nazionale la situazione di crisi in cui versa la Calabria. Marco Minniti lo ha annunciato a Lamezia Terme, nel corso della conferenza stampa organizzata dal partito. Il parlamentare ha spiegato che «in Calabria si è creata una situazione senza precedenti, drammatica ed eccentrica rispetto alle altre regioni del Mezzogiorno ed è un problema che va affrontato. Per questo stiamo valutando l’esigenza di mettere in campo un’iniziativa nazionale promossa dai gruppi parlamentari e regionale del Pd sulla questione calabrese». Anche perchè ha spiegato Minniti «in Calabria non si può andare avanti così, pena il collasso. Ecco perchè c’è bisogno di una terapia d’urto». Minniti ha aggiunto che «la deputazione calabrese del Pd ha intenzione di presentare una mozione per chiedere al Governo di considerare questa specificità calabrese. I punti su cui intendiamo richiamare l’attenzione del Governo sono quattro: lavoro, infrastrutture, ambiente e assetto idrogeologico ed agricoltura. Prima, però, vogliamo avere un confronto con le forze sociali perchè c’è bisogno di mettere in campo le idee migliori ed arrivare in Parlamento con una proposta che affondi le radici in Calabria».

IL NODO DELLA SANITA’ – Un punto sul quale i due schieramenti sembrano provocare le scintille più accese è quello della sanità. A Lamezia, la conferenza stampa Pd ha lanciato strali verso le politiche del governo regionale: «Dopo le risultanze del tavolo nazionale – ha detto D’Attorre è evidente che su questa materia non si può continuare ad andare avanti con la propaganda e con la irresponsabilità». Rivolgendosi direttamente al governatore, D’Attorre chiede di convocare il Consiglio regionale «che è la sede di confronto sui tanti problemi aperti e insoluti che sono emersi».   Secondo D’Attorre, «il contenimento dei costi va accompagnato ad un ridisegno coerente della rete ospedaliera e dei servizi e a misure che consentano di impedire gli abusi che ci sono stati anche in questi mesi e di mettere un argine all’emigrazione sanitaria che prosegue con un aggravio incredibile di costi per i cittadini della Calabria. Soprattutto dobbiamo capire sin dove possiamo arrivare anche con un aggravio fiscale che ha raggiunto cifre enormi e che rappresenta un’ulteriore palla al piede per l’economia calabrese».   

Alla domanda su quanta responsabiltà possa avere il centrosinistra sull’attuale situazione della Sanità in Calabria, D’Attorre ha risposto: «Sull’esperienza del centrosinistra la discussione è chiusa perchè il giudizio lo hanno dato gli elettori. Una volta che si sono pronunciati gli elettori è inutile riaprire discussioni. Noi adessodobbiamo invece ragionare di ciò che sta succedendo e su questo lanciamo un appello molto chiaro: si faccia propaganda su tutto ma non sulla sanità, che è una cosa che riguarda la vita dei cittadini calabresi».   

Sulla necessità di dibattito in Consiglio regionale è intervenuto anche il capogruppo a Palazzo Campanella, Sandro Principe: «La seduta del Consiglio regionale che chiediamo sui temi della sanità – ha detto – non deve essere una ripetizione di quanto avvenuto in questi mesi, ma deve essere luogo di un dibattito vero su questo settore. Oggi si registra l’inesistenza della Sanità sul territorio, con gli hub che sono solo sulla carta e sono in dubbio anche i livelli essenziali. C’è stato, dunque, un fallimento istituzionale della Regione fatto di autoritarismo ed autoreferenzialità».  

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