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CATANZARO – Il giudice per l’udienza preliminare di Catanzaro, Maria Rosaria Di Girolamo, ha interdetto dai pubblici uffici il sottosegretario alle Riforme della Regione Calabria, Alberto Sarra. Il magistrato, contestualmente, ha proceduto a fissare per il 24 maggio prossimo la data in cui avrà inizio l’udienza necessaria a valutare la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pubblico ministero della Procura di Catanzaro, Gerardo Dominijanni, che aveva chiesto per Sarra anche l’interdizione. Oltre che per il sottosegretario della Giunta regionale, il pm ha chiesto il rinvio a giudizio per tentata concussione anche nei confronti dell’ex presidente della Regione, Giuseppe Chiaravalloti, degli ex assessore regionali Saverio Zavettieri e Gianfranco Luzzo e di un medico dell’ospedale di Reggio Calabria, Saverio Cipri.  La decisione del gip di interdizione dai pubblici uffici è stata già trasmessa alla Regione. Sarra era stato sentito da giudice il 17 aprile scorso, dopo la richiesta avanzata dal pm, dichiarandosi estraneo alla vicenda, sostenendo che le accuse sono destituite di ogni fondamento. 

Nello specifico Sarra e gli altri imputati sono chiamati a rispondere dell’accusa di aver minacciato l’ex direttore generale dell’Asp “Bianchi Melacrinò” di Reggio Calabria, Renato Carullo, che si era opposto alla nomina di Cipri quale primario del reparto di neurochirurgia attraverso la sospensione di un concorso vinto da un altro medico, Giuseppe Toscano. Così come del resto avvenne con delibera della Giunta regionale n. 140 del 16 febbraio 2005, poi sospesa dal Tar di Reggio Calabria. Tra l’altro Sarra e cipri sono altresì accusati di aver nottetempo squarciato i pneumatici della Nissan Micra e della Ford Ka di proprietà della figlia e della moglie dell’allora direttore generale. Di più. Lo stesso Sarra, sempre in concorso con Cipri, nel successivo mese di maggio del 2005, con “azioni esecutive del medesimo disegno criminoso e per motivi abietti” avrebbe addirittura posizionato, nei pressi delle due auto, una tanica contenente del liquido infiammabile. Fin qui, dunque, la ricostruzione accusatoria messa su dal sostituto procuratore, Gerardo Dominijanni

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