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COSENZA – «Sono anni che sopporto veleni e attacchi di una lotta di potere che non ha disdegnato persino la via giudiziaria per minare la mia dignità e credibilità personale e politica». Lo afferma in una nota il consigliere regionale Nicola Adamo.   «A proposito del mio rapporto con il Pd – aggiunge – si veicolano ora indiscrezioni in linea con questa campagna denigratoria sulla stampa quotidiana e settimanale. Sono stato cancellato dall’anagrafe degli iscritti del Pd con una burocratica lettera di un commissario che è stato prima strumentalizzato e poi costretto alle dimissioni proprio da chi ha il sonno turbato dalla mia presenza e azione politica. Ho avuto solo il torto di chiedere il rispetto della decisione assunta all’unanimità dalla Direzione Regionale del Partito per la costituzione in Consiglio Regionale di un gruppo unico del Pd. Una decisione smentita il giorno dopo per consentire all’on. Agazio Loiero di promuovere il gruppo di ‘Autonomia e Diritti’ al fine di agire nella felice ambiguità di stare nel Pd e di organizzare nel contempo un’altra formazione politica alternativa e competitiva allo stesso Pd».   

«Invocavo, insomma, la credibilità di un Pd calabrese – prosegue Adamo – inteso non come un partito taxi o peggio ancora un partito dalle porti girevoli. In nessuna sede politica si è mai potuto affrontare il tema posto. È stato lo svolgimento della vicenda politica di questi due anni a diradare dubbi e a confermare le mie tesi come verità oggettive. Il mio rifiuto di aderire ad un gruppo consiliare che la Direzione Regionale del mio Partito non ha mai deliberato, ha determinato l’assegnazione d’ufficio al Gruppo Misto. Da allora ad oggi sono trascorsi già due anni e nonostante le angherie e le provocazioni subite non ho mai messo in discussione la mia appartenenza al Pd e l’adesione al suo progetto politico nazionale. I calabresi hanno potuto constatare il mio impegno leale e coerente a difesa delle ragioni del Pd anche nei momenti elettorali al contrario di coloro i quali pur pretendendo di esercitare il comando del partito hanno agito contro il Pd. Ho incontrato il commissario D’Attorre, con lui ho avuto modo di confrontarmi e di condividere lo sforzo che si sta compiendo per riportare il Pd calabrese alla normalità».   Adamo afferma inoltre che «ho condiviso con D’Attorre di pervenire alla regolarizzazione formale della mia appartenenza al Pd subito dopo lo svolgimento del congresso regionale del partito. Non è la consegna anticipata di un mese della tessera del Partito al sottoscritto a frenare l’ansia di chi vuole esibirsi in una prova muscolare per esercitare improbabili leadership nel partito. Del resto, il mio pensiero politico avrà comunque cittadinanza in sede congressuale per il semplice fatto che non sono pochi gli iscritti e i dirigenti del Partito che manifestano quotidianamente solidarietà e condivisione nei confronti della mia azione politica». 

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