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«Abbiamo azzerato un partito che era al 40%. Un crollo clamoroso. Una catastrofe. E non sono sorpreso. Ci siamo meritati questa punizione», del resto «il Pdl parla sempre con le stesse facce». Ha fatto clamore – e visti i toni non poteva essere diversamente – l’intervista che il governatore calabrese Giuseppe Scopelliti ha rilasciato al quotidiano Avvenire. Il presidente della giunta, che è anche coordinatore regionale del partito di Berlusconi, ha attaccato frontalmente i vertici nazionali: «Questa debacle – ha affermato – dovrà coinvolgere l’intera classe dirigente. Anche i tre coordinatori nazionali». Ed è subito arrivata la replica da parte di Sandro Bondi, uno dei triumviri che hanno retto il partito: «Scopelliti dovrebbe sapere che ho già rassegnato le mie dimissioni da coordinatore e lo invito ad avere più rispetto per le persone» ha affermato l’ex ministro che ha fatto delle dichiarazioni di Scopelliti anche una questione personale: «Non voglio – aggiunge infatti il senatore Pdl – che si ripeta lo stesso ingiusto accanimento da parte del mio stesso partito».

Una frase che lascia anche intendere il clima pesante che si comincia a respirare tra gli “azzurri”. Tanto che Bondi respinge in modo sibillino le accuse: «A Scopelliti – afferma – auguro di lavorare bene e con onestà a favore della Calabria». Il presidente della giunta, dialogando con Arturo Celletti nell’intervista rilasciata a Roma, nell’ufficio di rappresentanza della Regione, era stato molto chiaro. Aveva riferito di quando ad Alfano aveva detto: «Angelino, trova il coraggio di chiudere una stagione, di circondarti di giovani capaci, di puntare su una nuova classe dirigente forte e radicata sul territorio». 

E dopo aver bacchettato alcune scelte avventate (la Minetti «non l’avrei mai candidata e come lei tanti, troppi, indegni di stare in un partito come vorrei che fosse il Pdl»), tanto da arrivare ad affermare che lascerebbe a casa il «75 per cento dei parlamentari Pdl» e il 50 per cento dei consiglieri regionali, Scopelliti lancia anche la sua idea di «un partito federalista»: «I Calabria ho costituito concretamente la casa dei moderati e nelle prossime settimane lancerò un nuovo progetto, il forum dei movimenti e delle liste civiche». Con uno spirito di fondo: «Le scelte della Calabria le prende la Calabria e su un punto sono pronto a prendere un impegno: troppi i candidati non calabresi eletti nella nostra regione. Beh, non ci saranno più».

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