X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

«OGGI ci siamo occupati dell’Italia. Domani potrebbero esserci novità per quanto riguarda il partito calabrese». Il commissario regionale del Pd calabrese, Alfredo D’Attorre, ai cronisti risponde con il consueto garbo, pur liquidando con un rapido scambio di battute la questione del congresso regionale nel giorno in cui a Roma si è tenuta la direzione nazionale del partito. 

E che ci fosse ben poco spazio ieri a Sant’Andrea delle Fratte per parlare degli affari del partito calabrese era parso evidente fin dalla mattina. Primarie per il futuro candidato premier, campagna d’ascolto lungo il Paese, assemblea nazionale a metà luglio: nelle stanze del partito romano l’eccitazione è tutta per la road map che dovrebbe portare il Pd al governo del Paese.  Di Calabria si è parlato a margine e – a quanto pare – poco. I tentativi in mattinata di raggiungere un accordo unitario erano sfumati presto, rimandando tutto ad un faccia a faccia tra il commissario regionale e gli aspiranti candidati. Ben cinque al momento: Mario Maiolo, Nicodemo Oliverio, Demetrio Battaglia, Doris Lo Moro e Mario Muzzì. Difficile prevedere cosa accadrà nel caso in cui non si troverà l’intesa su un candidato unitario di superamento. Del resto il commissario ha già rinviato di una settimana la presentazione delle candidature e tutto il calendario congressuale per consentire ai maggiorenti del partito di raggiungere un accordo. Se l’intesa non ci sarà, D’Attorre consentirà che si vada ad una conta, visto che finora ha cercato di scongiurare quest’ipotesi? Il rischio, insomma, è che il congresso regionale salti o comunque venga rinviato. Magari iniziando a lavorare dai circoli. 

Il servizio completo, a cura di Maria Francesca Fortunato, sull’edizione cartacea di oggi del Quotidiano della Calabria.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE