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SI definisce «fortemente critico» Sandro Principe nei confronti della decisione di Alfredo D’Attorre che ha sospeso i congressi provinciali e quello regionale del Pd in mancanza di una candidatura unitaria. Il capogruppo del partito in Consiglio regionale irrompe nel dibattito che nelle 24 ore successive all’annuncio di D’Attore ha registrato una sequenza di bocciature, alcune molto dure. E quella di Principe non è da meno: «Ritengo, – ha detto usando un gioco di parole – incomprensibile ed inconcepibile impedire ad un partito democratico di utilizzare il metodo democratico per la scelta dei propri dirigenti. E così – aggiunge – suppongo che sarà necessario ricorrere a personalità in grado di esprimere pensieri alti per spiegare perchè in Calabria le primarie aperte ai cittadini non sono praticabili se ci sono più candidati alla carica di segretario regionale, mentre sarà possibile esperirle quando si tratterà di scegliere, sempre tra più candidati, il più gradito per il ruolo di premier. Ma, per un partito con le caratteristiche sopra evidenziate, è scandaloso che ci sia un confronto tra più posizioni e, quindi, tra più candidati?».

Uno di quei candidati, Mario Maiolo – che poi è proprio il candidato sostenuto da Principe -, a caldo aveva annunciato di essere pronto a «qualsiasi ulteriore iniziativa sul piano politico regionale e nazionale» di fronte a una decisione che, ha affermato, «oltre ad umiliare le tante democratiche e democratici calabresi è una ulteriore offesa all’autonomia e al rispetto della nostra regione». Oggi l’ex assessore regionale torna sulla vicenda ribadendo che «la strada del congresso – aggiunge – è quella maestra per costruire finalmente il Pd che non è mai nato in Calabria e che non ha mai avuto un segretario regionale con i piedi ben saldi in Calabria». E tutto lascia intendere che l’estate del Partito democratico, a questo punto, sarà molto calda.

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